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Seduzione: piccoli trucchi per conquistare un uomo

Suscitare l'interesse di un possibile partner è un'arte sottile…, ma non troppo

Seduzione: piccoli trucchi per conquistare un uomo - foto 1
Istockphoto

Diciamolo francamente: conquistare un uomo che ci interessa può essere un affare complicato.

A volte, il modo migliore è essere semplicemente se stesse e aspettare che il lui giusto compaia all’orizzonte: quando però ci sembra che il destino abbia bisogno di un po’ di aiuto, ad esempio perché uscendo in compagnia abbiamo trovato qualcuno che ci piace, possiamo provare ad adottare qualche tattica di incoraggiamento. Ecco allora le piccole strategie di seduzione che possiamo provare a mettere in atto.

QUESTIONE DI INTERESSE: SI COMINCIA DAGLI OCCHI – Se in compagnia vogliamo attirare l’attenzione di un ragazzo, il primo passo sta nel rivolgergli la parola e guardarlo dritto negli occhi. Attenzione: questo non vuole dire fissarlo per tutto il tempo. Bisogna però creare un contatto visivo e mantenerlo durante la conversazione. Quando è lui a parlare, ascoltiamo manifestando il nostro interesse, anche utilizzando il linguaggio del corpo. Ad esempio, possiamo inclinarci leggermente verso di lui, fino a invadere (quasi!) il suo spazio personale, ovvero quella porzione immaginaria di “aria” intorno a noi in cui di solito concediamo di entrare solo alle persone più intime. Se lui reagisce ritraendosi, ripristiniamo la distanza; se va tutto bene, abbiamo fatto un buon passo. 


SCEGLIAMO IL LOOK GIUSTO – Il giusto outfit è indispensabile: sì a un look curato, anche con un tocco di estrosità e un po’ di sex appeal; no agli abiti troppo provocanti e aggressivi, almeno se non conosciamo tutte le persone del gruppo. E’ bene anche indossare qualcosa di morbido e piacevole al tatto: le giacche rigide e troppo borchiate, o le camicie piene di paillettes e ornamenti pungenti possono trasformarsi in un deterrente. Questo non significa dover rinunciare a quello che ci piace indossare: è solo un suggerimento generale. L’importante è sentirsi a proprio agio, a prescindere dagli abiti: sì alla minigonna di pelle se sappiamo portarla e ci valorizza, ma sì anche a jeans e maglietta se ci sentiamo bene così. 


AUTOSTIMA INNANZI TUTTO – Gli uomini apprezzano una donna sicura di sé e del proprio aspetto. Questo aspetto della personalità è considerato di solito molto attraente e conta quanto la bellezza fisica vera e propria. Nella conversazione sosteniamo le nostre opinioni anche con convinzione, ma senza strafare: mostrarsi preparate e piene di interessi non significa saperne una più del diavolo e avere sempre l’ultima parola. Un atteggiamento così ci trasformerebbe in una saccente so-io-tutto, con risultati davvero disastrosi. 


BUONE FORCHETTE - Gli uomini di solito gradiscono che una donna a tavola, sappia godere delle gioie del palato. Anche senza necessità di abbuffarci, se siamo a cena, meglio evitare la parte della salutista sfegatata: ordiniamo quello che ci piace evitando di fare le schizzinose. Soprattutto, badiamo al nostro piatto senza criticare le ordinazioni altrui. Se abbiamo fatto una scelta alimentare specifica, ad esempio se siamo vegetariane o se lo è un amico di cena, possiamo farne argomento di conversazione, ma astenendoci dal commentare quello che hanno scelto gli altri commensali. Al limite, accontentiamoci di qualche osservazione generale, senza scendere sul personale. 


CIVETTARE CON BUON GUSTO – Se lui sembra reagire bene e mostra interesse nei nostri confronti, possiamo spingerci un po’ più in là, ma sempre in modo graduale e cauto, almeno all’inizio. Le donne sottovalutano l’importanza del linguaggio del corpo, mentre gli uomini sono molto sensibili a questo tipo di segnali: sorridere spesso, toccarsi i capelli, umettare o mordicchiarsi le labbra, giocherellare con un gioiello o con il colletto della camicia sono tutti indizi che manifestano il nostro interesse. Se poi scatta l’attrazione vera e propria, la pupilla può apparire dilatata. Se siamo in compagnia di un uomo che ci interessa, evitiamo invece le posture “chiuse” come incrociare le braccia sul petto e incurvare la schiena e le spalle. Al contrario una postura eretta, con il mento sollevato e un bel sorriso che illumina lo sguardo, sono carte vincenti. 


CONTATTO FISICO – Se i segnali che riceviamo sono incoraggianti, siamo autorizzate a cercare di accorciare le distanze e cercare un contatto fisico. Con cautela, all’inizio, e facendolo sembrare un gesto casuale e fugace: possiamo provare a sfiorargli un braccio, o le dita di una mano porgendogli un oggetto. Se lui la prende bene e risponde al gesto, possiamo anche lanciarci e tentare la tecnica del  “piedino” sotto il tavolo. Il messaggio a questo punto sarà inequivocabile. 

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