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Flirt estivi: come goderseli senza poi soffrire (troppo)

Aggiungono sapore a una vacanza, ma occorre gestirli con realismo per evitare le lacrime

Gli amori estivi sono uno degli ingredienti che aggiungono sapore alla nostra vacanza e la rendono indimenticabile. Non sono una prerogativa degli adolescenti, ma capitano a tutte le età (anche quando proprio non sarebbe il caso); regalano batticuori ed emozioni che non immaginavamo di poter provare, aggiungono ricordi preziosi al nostro diario di viaggio e, se non siamo più ragazzini, ci fanno fare un salto indietro nel tempo. A volte vivono nello spazio di una vacanza, altre volte (in verità poche) si trasformano nella storia della vita: in ogni caso, quando la vacanza finisce, lasciano il segno, nel bene come nel male. E a volte fanno anche soffrire: per questo è necessario attrezzarsi mentalmente ed emotivamente per gestirli il più possibile. 

QUANTO DURERÀ – Le statistiche ci dicono che in quattro casi su cinque questi amorini estivi non superano la soglia dei due mesi; la maggior parte di questi, anzi, si esaurisce già pochi giorni dopo la fine delle vacanze. Sono però spesso storie molto più intense e coinvolgenti di quelle che viviamo in città nel resto dell’anno. Questo probabilmente accade perché l’estate ci rende più ricettivi e più disponibili nei confronti degli altri: il clima vacanziero abbassa difese e inibizioni, e ci accende di mille curiosità. Il fatto di passare parte del tempo con abiti succinti o in costume da bagno mette in mostra i nostri corpi e stuzzica il desiderio: ecco allora che il colpo di fulmine è in agguato. Se poi si tratterà di una storia di breve o di lunga durata lo si scoprirà solo in seguito. Per questo occorre affrontare questi amori, piccoli o grandi che siano, con consapevolezza: il nostro amore è una bella favola e va vissuto con leggerezza, cogliendo il bello dell’attimo senza pensare a un futuro che potrebbe non esserci affatto. 

 

NESSUNA ILLUSIONE – Se siamo in cerca dell’anima gemella ricordiamo che un amore da ombrellone ha poche probabilità di trasformarsi in un “.. e vissero per sempre felici e contenti”. Poche probabilità, è vero, non significa nessuna possibilità. Ma, siamo realistici: viviamo la nostra storia senza farci illusioni e senza troppe aspettative: eviteremo cocenti dispiaceri alla fine. 

 

QUALCHE PRONOSTICO – Per farci un’idea di come la nostra storia potrebbe andare a finire, possiamo andare in cerca di qualche indizio rivelatore: oltre a prendere in considerazione quello che proviamo in prima persona, cerchiamo di intuire come la pensa lui (o lei): fa progetti e parla del futuro? È disposto a immaginare un seguito per il rapporto alla fine dell’estate? Se la risposta è sì, possiamo entrare nell’ordine di idee di provare a continuare, altrimenti… siamo avvisate. Divertiamoci e godiamoci la vacanza, amore compreso, senza affezionarci troppo, sapendo che non durerà. 

 

NON DIRE ADDIO - Alla fine della vacanza non è indispensabile dirsi addio. Se l’altro ci piace davvero e non ci sono altri rapporti che ci aspettano a casa (o aspettano l’altro), vale la pena di provare a tenere in piedi la storia. Se il nuovo amorino vive nei pressi, naturalmente è più facile, ma anche la distanza può essere gestibile e superabile. Accertiamoci solo che il desiderio di continuare sia condiviso, altrimenti è meglio darci un taglio. 

 

DATA DI SCADENZA– LA fine delle vacanze per lo più è la “data di scadenza” di queste storie. Se abbiamo deciso di provare a farla sopravvivere, ma una volta tornati a casa scopriamo che le cose non funzionano, il dolore dello strappo sarà minimo: la storia morirà di morte naturale e andrà bene così. Vale sempre il principio di moderare le aspettative e vivere giorno per giorno.

 

MAL D'AMORE - E se invece alla fine dell’estate ci troviamo deluse e ammalate d’amore? Elaboriamo il nostro lutto e poi voltiamo pagina. A nostra consolazione possiamo dire che, per quanto profonda e intensa, una frequentazione estiva non ha tempo di mettere radici troppo profonde. Rapida e intensa è stata la sua nascita e altrettanto veloce, anche se dolorosa, sarà la sua fine. L’importante è cambiare rotta il più in fretta possibile, cercando di conservare nella memoria solo i momenti più belli. 

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