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Coppia: dieci cose da non fare quando sei arrabbiata

Un “pronto soccorso” per il dopo lite, per non lasciarci sfuggire parole o atteggiamenti fuori luogo che sarebbe decisamente meglio evitare

Coppia: dieci cose da non fare quando sei arrabbiata - foto 1
istockphoto

Alzi la mano chi non ci è mai passato: abbiamo avuto uno scontro con il nostro partner e, alla fine, ci siamo lasciati sfuggire parole e gesti di cui siamo stati costretti a pentirci in seguito.

Dato che, purtroppo, non possiamo premere un tasto “Rewind” e cancellare quello che è stato, impariamo a pesare bene quello che stiamo per dire e prepariamo anche una strategia di ritirata per i momenti in cui ci rendiamo conto che il nostro autocontrollo non è così saldo. Ecco, allora, una serie di comportamenti di “pronto soccorso arrabbiatura”, con dieci cose da non fare quando non siamo del tutto padroni di noi stessi.

NON ATTACARTI AL MOTIVO DELLA LITE – Invece di insistere sui motivi del litigio, focalizza lo sforzo su una possibile soluzione, possibilmente condivisa: non sprecare energie su un'attività inutile e faticosa come litigare. Di solito, tra l'altro, si bisticcia per cose banali e facili da risolvere con un po' di buona volontà.

NON INSISTERE A OLTRANZA – Dopo aver spiegato il tuo punto di vista, possibilmente in modo calmo e assertivo, dai un taglio all'argomento. Durante un litigio anche i momenti di silenzio hanno il loro peso: in queste pause l'altro ha modo di prendere in considerazione il nostro messaggio e metabolizzarlo, senza sentirsi aggredito. E, chissà, potrebbe anche darci ragione. O noi a lui.

NON RIVANGARE COSE VECCHIE – Se stai litigando per un motivo, limitati a quello, senza tirare in ballo altri fatti anche lontani nel tempo. Meglio focalizzare l'attenzione su quello che sta capitando qui e ora.

NON ANDARE VIA VOLTANDOGLI LE SPALLE ALL'IMPROVVISO – Girarsi e abbandonare la stanza, magari sbattendo la porta, è una pessima idea. Unico motivo per cui è concesso un time out è concordare una breve pausa per recuperare la calma. Se senti il bisogno di allontanarti, non stare via troppo a lungo: appena sei tornata padrona di te stessa, ritorna e fai un gesto distensivo.

NON TACERE PER AMOR DI PACE – E' una strategia di corto respiro. Se ci sono cose o atteggiamenti che ci feriscono, è indispensabile chiare la situazione e ottenere quello che ci serve per stare bene (entro limiti ragionevoli, ovviamente). L'importante è esprimersi con gentilezza e rispetto per l'altro.

NON ESSERE AGGRESSIVA NELL' ESPRIMERE LE TUE EMOZIONI– Se senti che la collera ti fa ribollire, scegli un modo e un luogo appartato per sfogarti. Aggredire il partner non è mai una buona idea, specie se non hai il pieno controllo delle tua azioni. Cerca un luogo riservato della casa o meglio ancora, esci per una passeggiata e concediti un pianto liberatorio o un urlo terapeutico.

NON E' INDISPENSABILE CHIEDERE SCUSA – O per lo meno non subito e non finché sei arrabbiata, o se lo è il tuo lui. Chiedere scusa e accettare quelle altrui richiede un animo sereno e una buona disposizione d'animo. Il momento giusto è quando il litigio si esaurisce e lascia quel po' di amaro in bocca: è questo il momento in cui esprimere all'altro, ma anche a se stessi, il proprio dispiacere.

NON MISCHIARE I SENTIMENTI CON I PROBLEMI – Tutto quello che proviamo dopo un litigio non ha molto a che vedere con la causa dello scontro. Meglio tenere separati i due aspetti, per aprire una conversazione costruttiva su quello che è successo.

NO AI DOPPI SENSI – Se ci siamo scontrati con il partner, vuole dire che qualcosa non ha funzionato nella comunicazione tra noi. Non c'è nulla di peggio in questi casi che ricorrere a doppi sensi, frasi sibilline e parole che possono restare non comprese, generare altri equivoci e magari offendere.

NON PRENDERTELA: L'AMORE E' LITIGARELLO – Bisticciare capita a tutti e non è di per sé un sintomo di cattiva salute del rapporto o che l'amore sta venendo meno. L'importante è non scatenare troppa aggressività e non perdere un atteggiamento costruttivo. I litigi, se gestiti in odo sano, servono a confrontarsi e anche a crescere insieme.