Uno snack che ricorda la bontà dei dolci fatti in casa: dalla torta margherita, alla crostata e al ciambellone, fino ai più nuovi waffle, muffin e pancake
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Le merendine sono davvero quasi irrinunciabili. D'altra parte, quando il buco nello stomaco si fa sentire, od occorre "tamponare" un digiuno prolungato, lo snack spezzafame è quasi indispensabile. Quando poi la merendina ricorda i dolci della nonna, è ancora più buona: se si assaggiano spuntini dal sapore gustoso, infatti, il nostro cervello ci regala una sensazione di piacevole appagamento, in grado di farci rimettere in moto con una rinnovata carica di energia.
Un ricordo che non smette di somigliare a una coccola: le merendine confezionate, in fondo, non sono che le discendenti su larga scala dei dolci fatti in casa.
Se da un lato, quindi, non possono mancare la fetta di crostata o quella di torta margherita, è pur vero che si affacciano sul mercato nuove tipologie di dolcetti che prendono ispirazione dalle tradizioni internazionali. Infatti oggi, oltre alle merendine più tradizionali, si consumano anche i waffle di origine belga, i muffin e i plumcake di tradizione inglese, così come i pancake, nati negli Stati Uniti. Non possono mancare, inoltre, le merendine realizzate con il pan brioche, che rimandano ai nostri cugini d’oltralpe, o il più classico croissant, che è oggi la merendina più venduta in Italia.
per capire l'origine delle merendine, soprattutto quelle di ispirazione straniera, possiamo fare una rapida carrellata delle più famose e ora anche più consumate nel nostro Paese: anche i dolci nati all’estero, che ispirano le nuove merendine, hanno storie affascinanti che affondano le radici nel passato. Per esempio in Belgio, nel Medioevo, un abate cistercense e un mastro forgiatore unirono le forze per creare un impasto con il miele da cuocere in una piastra di ghisa a forma di arnia. In francese medievale wafla e gaufra si traducono con: miele, dolce, arnia. Waffle è quindi un “dolce fatto con il miele a forma di nido d’ape”, una merenda diventata una vera e propria mania in quelle terre.
quanto invece al plumcake, questo dolce tra il proprio nome dal fatto che anticamente in Inghilterra lo si realizzava con le prugne (plum) secche, sebbene oggi al suo interno non ve ne sia traccia. In origine si chiamava Pflaumenkuchen (torta alle prugne), aveva una forma rettangolare composta da pasta frolla, con pezzetti di prugna; nacque in Germania diffondendosi poi nei Paesi anglosassoni. La frutta impiegata inizialmente fu, come detto, la prugna secca, che poco a poco venne sostituita da uvetta e frutta candita. In seguito, la ricetta fu rielaborata diminuendo il contenuto di zucchero e di burro, aumentando al contempo il numero di uova per conferire maggior morbidezza all'impasto. Oggi se ne possono gustare molte varianti, da quello allo yogurt, al variegato al cioccolato, al caffè o farcito con varie creme.
il pancake è un dolce tradizionale per la prima colazione nato nell'America settentrionale e, con molte varianti, in altre parti del mondo. Si tratta di frittelle simili alle crêpes, ma spesse circa 3–5 mm: generalmente sono dolci e possono essere accompagnate da sciroppo d'acero, confettura di frutta o burro d’arachide.
Il termine “muffin” fu utilizzato per la prima volta in Inghilterra nel 1703 scritto come moofin. Alcuni lo fanno derivare dal francese mouflet, che significa “soffice” come il pane, altri dal tedesco muffen, che significa “piccole torte”, forma con cui questi dolcetti si sono diffusi nel tempo. Nella loro antica origine, pare addirittura medievale, in Galles i contadini mangiavano già una sorta di moofin: non si trattava di dolci, ma di focaccine tonde, lievitate e cotte su una piastra, di solito tagliate a metà e spalmate di burro. Dal Galles, ben presto, questi dolcetti arrivarono in Inghilterra diventando un dolcetto amatissimo e consumato soprattutto dalle classi meno abbienti.
il croissant porta con sé una lunga storia legata alle sue origini. Sarebbe nato nel 1638 a Vienna, durante un assedio alla città da parte degli Ottomani. Sembrerebbe che i viennesi, presi alla sprovvista, reagirono sbeffeggiando i turchi sulle mura della città, mangiando un particolare tipo di pane al burro, il kipferl, ovvero "mezzaluna".
infine, una curiosità sul Pan di Spagna, con il quale vengono realizzate moltissime merendine. Il nome di questa preparazione potrebbe trarre in inganno: non si tratta, infatti, di una preparazione di origine iberica perché, sebbene sia stata preparata in Spagna, e più nello specifico a Madrid, a inventarla nel '700 fu un italiano, il famoso pasticcere genovese Giovan Battista Cabona, detto Giobatta.
le merendine confezionate rappresentano una delle alternative per lo spuntino. A confermare il ruolo centrale che la merendina ricopre nelle abitudini alimentari degli italiani è una recente indagine svolta da AstraRicerche per Unione Italiana Food: secondo i dati è emerso che quasi 8 italiani su 10 (77%) consumano merendine abitualmente, in media 2 volte a settimana. Un prodotto che ha saputo evolversi nel tempo, anche grazie al miglior bilanciamento nutrizionale, che negli ultimi 15 anni ha portato risultati importanti. Oggi le porzioni sono più piccole, 35 g in media, e si accompagnano a una riduzione dell’apporto di grassi saturi (-20%), di zuccheri (-30%) e di calorie (-21%).