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Linea e vita sociale: a cena fuori senza far saltare la dieta

Non occorre rinunciare alle uscite con gli amici anche se dobbiamo seguire un regime dimagrante

Istockphoto

Mettersi a dieta impone una serie di rinunce, ma non è necessario chiudersi in casa e dire no agli appuntamenti in compagnia.

Certo, gli aperi-cena a base di tartine, pizzette e patatine non sono contemplati in un regime a calorie controllate, ma seguire un regime dimagrante non significa dover fare a meno della nostra vita sociale. Un po’ di forza di volontà in queste situazioni è indispensabile, ma un’allegra serata con gli amici può contribuire a darci la carica e a renderci più determinati anche nei confronti della nostra dieta. Ci sono anche alcune strategie che possiamo mettere in atto per uscire senza mandare in fumo i sacrifici alimentari di tutta la settimana.

SE L’INCONTRO È A CASA NOSTRA – È forse la più facile delle situazioni, dato che possiamo tenere sotto controllo il menù e proporre una cena sana ed equilibrata, ricca di sapore ma con un bilancio calorico sotto controllo. In questo caso basterà servirci di porzioni più piccole rispetto a quelle offerte ai nostri commensali e saremo in perfetta osservanza del nostro piano alimentare. Lo stesso vale per l’aperitivo, per il quale possiamo servire, oltre a un buon vino, una versione analcolica, magari a base di frutta senza aggiungere zuccheri e, oltre ai classici stuzzichini ipercalorici (da riservare agli amici), un bel pinzimonio a base di ortaggi freschi da sgranocchiare, perfetto anche per noi.  

SE CENIAMO FUORI Se siamo a casa di amici, avvisiamo la padrona di casa che siamo a dieta e informiamoci del menù in anticipo, chiedendo senza vergogna un piatto adatto alle nostre esigenze. Una cena fuori casa può anche essere pianificata in anticipo, rivedendo il piano alimentare dell’intera giornata, sacrificando qualche cosa a mezzogiorno per potersi fare qualche concessione in più nel pasto serale. Non rinunciamo però agli spuntini, per non arrivare troppo affamati a tavola: in questo caso sarebbe davvero difficile trattenersi dal divorare qualsiasi cosa. Se invece siamo al ristorante, evitiamo di leggere il menù e cerchiamo di ordinare per primi, in modo da non essere messi in tentazione dalle golosità a disposizione. Chiediamo quello che il nostro piano alimentare prevede pe quella sera, ad esempio la classica bistecca ai ferri, oppure un trancio di pesce, accompagnato da verdure grigliate. Mentre gli altri consumano l’antipasto, facciamoci portare un’insalata verde, in modo da avere a nostra volta qualcosa nel piatto, riducendo la tentazione di allungare la mano verso il cestino del pane e dei grissini. E, al momento del dessert, puntiamo su una macedonia di frutta fresca. Se poi ci sembra di aver comunque sgarrato, il giorno successivo ricorriamo al piano di recupero “del giorno dopo”, ormai previsto in quasi tutte le diete. 

 

CONDIVISIONE O RISERVATEZZA? – Condividere con gli amici il fatto di essere a dieta è una scelta molto personale. In alcuni casi può essere utile far sapere alla nostra compagnia che siamo a dieta e che quindi le nostre scelte alimentari sono legate alla necessità di controllare le calorie. La solidarietà e il supporto degli altri può essere un valido aiuto: ad esempio un gruppo di amici collaborativi, per non metterci in tentazione, eviterà di portare in tavola cibi golosi che ci sono proibiti. L’altra faccia della medaglia, invece, viene dal rischio di vero e proprio boicottaggio che la nostra determinazione rischia di subire: frasi come “Ma perché lo fai?” “Stai benissimo così”, “Non ne hai nessun bisogno” possono letteralmente sabotare la nostra determinazione: se abbiamo deciso di metterci a dieta significa che ne abbiamo riconosciuto la necessità e che, per lo meno, non stiamo bene con noi stessi e con la nostra silhouette. Affermazioni di questo genere, poi, per quanto pronunciate per cortesia, spesso si accompagnano a offerte di manicaretti tentatori, al quale può essere davvero difficile resistere. Evitiamo anche, in ogni caso, di fare della nostra dieta un argomento di conversazione troppo lungo e approfondito: a meno che non siamo in cerca di supporto psicologico, non ci sarà d’aiuto mettere al corrente un gruppo di commensali, che si accinge a spazzolare dalla tavola ogni ben di Dio, delle restrizioni a cui il nostro piano alimentare ci costringe. Via libera alla conversazione, invece, se il nostro gruppo ci considera e ci tratta come una sorta di super eroe: in questo caso può essere utile condividere i successi e le piccole cadute del nostro percorso verso la buona forma. 

 

IN FAMIGLIA – Se possiamo scegliere di non comunicare agli amici che siamo a dieta, non possiamo fare altrettanto con le persone della nostra famiglia. Il supporto e la collaborazione di chi siede a tavola con noi tutti i giorni sono infatti indispensabili, in modo da assicurarci costantemente i piatti corretti e le giuste preparazioni. È vero che, se la famiglia segue un regime alimentare sano e variato, e se dobbiamo perdere un paio di chili o poco più, spesso è sufficiente mangiare un po’ meno di quello che c’è normalmente in tavola. In altri casi, però, occorre qualche cambiamento rispetto al modo consueto di mangiare: in questi casi dobbiamo essere certi di avere a disposizione quello che ci serve, anche se siamo noi a preparare i pasti e a fare la spesa. Non c’è ragione di non mettere al corrente i nostri familiari del fatto che stiamo seguendo una dieta: la nostra volontà di perdere qualche chilo può essere un’occasione per riportare tutta la famiglia nei binari di un’alimentazione più equilibrata, anche senza mettere tutti a stecchetto. Il supporto della famiglia può essere molto utile a motivarci in questa direzione, anche per accettare la scomparsa dalla dispensa delle golosità che potrebbero metterci in tentazione. 

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