Oltre a un bel colore arancione e a un sapore delizioso, hanno mille virtù: forniscono energia, aiutano l'intestino e sostengono il sistema immunitario
© Istockphoto
Belli da vedere e dolci al palato: i cachi sono così buoni che spesso ci dimentichiamo delle loro proprietà e dei benefici che portano alla salute: Anzi, proprio a causa del loro sapore zuccherino, siamo portati a guardarli con sospetto, nel timore che possano pesare sulla bilancia, specie se stiamo seguendo una dieta o se la nostra glicemia deve essere tenuta sotto controllo. Invece non è così: questo bel frutto arancione proveniente dall'oriente è perfetto per affrontare l'autunno con energia e benessere, per aiutare la salute della pelle e per sostenere l'intestino.
LE ORIGINI DEL FRUTTO SIMBOLO DELL’AUTUNNO - Il cachi è una pianta di antica origine, proveniente dell’Asia orientale. Il termine cachi, che in italiano indica sia la pianta che il frutto, viene dal giapponese kaki che però in lingua nipponica rimanda solo al frutto. Per questa ragione, in italiano sarebbe più corretto utilizzare il termine "cachi" anche se ci riferiamo a un solo frutto, al singolare, anche se si parla spesso di "caco". In ogni caso, il nome botanico della pianta è Diospyros kaki, in cui il primo termine è il risultato dell’unione di due parole greche, Diòs (caso genitivo di “Zeus”) e puròs (grano), con il significato complessivo di “grano di Zeus”. Il cachi è comparso in Europa nella seconda metà dell’Ottocento, riscuotendo subito molto apprezzamento per il suo gusto dolce al palato e per la sua consistenza morbida. Nel nostro Paese i cachi sono coltivati soprattutto in Emilia-Romagna, Veneto, Campania e Sicilia: le varietà più diffuse sono il Loto di Romagna, un'eccellenza Igp, dalla polpa dolce e succosa; la varietà Vaniglia, profumata e aromatica come la spezia da cui prende il nome; il cachi Cioccolatino, che a maturazione completa ricorda il gusto del cioccolato; il Rojo Brillante, un'antica varietà spagnola dalla polpa soda e croccante. Ci sono poi i cachi-mela, tra cui sono particolarmente apprezzate le varietà Fuyu, Suruga, O’Gosho e Jiro: in questo caso la buccia è più sottile, il colore è più chiaro e la polpa è compatta e quasi croccante, simile, appunto, a quella di una mela.
LE PROPRIETÀ - Per godere appieno delle numerose proprietà di questo frutto delizioso, occorre sceglierlo attentamente e gustarlo al giusto punto di maturazione, per evitare il gusto astringente del frutto acerbo, causato dall’alta concentrazione di tannini. I cachi maturi sono un vero concentrato di acqua, fibre, vitamine e minerali. Il loro sapore dolce fa supporre che siano troppo calorici, ma in realtà il loro apporto e di circa 70 calorie per 100 grammi. Anche se contengono una quota leggermente superiore di zuccheri rispetto agli altri frutti, il loro assorbimento è rallentato dalla presenza di fibre e acqua: per questo danno un senso di sazietà che non provoca eccessivi picchi glicemici: a dieta e in caso di resistenza insulinica basta qualche accorgimento per poterli consumare in sicurezza. Grazie al loro apporto di vitamine C e betacarotene, i cachi mantengono in salute pelle e occhi; aiutano inoltre a proteggere le cellule dai radicali liberi, con effetto anti-age, e sostengono il sistema immunitario. Grazie alle fibre e all'acqua di cui sono ricchi, sono inoltre amici del transito intestinale, specie per chi soffre di stitichezza. L'apporto di potassio aiuta a bilanciare i livelli di sodio, regolare la pressione arteriosa e favorire la funzione muscolare degli sportivi. Sono anche una buona fonte di energia naturale, per una rapida ricarica di energia nella vita quotidiana e nello sport.
I CACHI QUANDO SIAMO A DIETA – I cachi non sono nemici della linea e, con qualche accorgimento, possono essere consumati anche durante una dieta. Un cachi di media dimensione pesa circa 150-200 grammi, per un apporto calorico, come abbiamo visto prima, di circa 70 calorie per 100 grammi. Un frutto al giorno, meglio se di piccola dimensione o limitandosi a una metà, è quindi compatibile con un regime ipocalorico. Nel cachi si trovano inoltre acqua e fibre, che contribuiscono all’eliminazione di liquidi superflui nell’organismo e favoriscono il transito intestinale. Grazie al loro gusto zuccherino sono un buon modo per soddisfare la voglia di sapori dolci senza bisogno di ricorrere ad altri dessert più calorici: hanno inoltre un buon potere saziante e forniscono energia di pronto impiego. Possono essere consumati sia al naturale, sia come ingrediente per dessert light, torte o mousse, fornendo gusto e nutrimento senza ricorrere a troppi zuccheri raffinati. Per chi invece pratica attività fisica moderata o intensa, soprattutto aerobica, è possibile concedersene un frutto grande, preferibilmente a colazione o come spuntino post-workout, per fare il pieno di energia oppure per favorire il recupero.
CURIOSITÀ SU UN FRUTTO STRAORDINARIO – Il cachi è stato soprannominato “Albero della pace” perché da un albero sopravvissuto all'esplosione nucleare di Nagasaki del 1945 dopo le opportune cure sono state ottenute delle talee, distribuite in giardini di tutto il mondo, per un grande progetto di pace. In Cina, invece, la pianta di cachi anticamente era considerata portatrice di sette virtù: è un albero longevo, resistente al freddo, refrattario ai parassiti, offre ottima legna da ardere, la sua ombra fornisce ristoro ai viandanti, le sue foglie sono decorative e i frutti nutrienti. Venendo alle tradizioni di casa nostra, in Campania, il cachi è chiamato "Legnasanta" perché, aprendo il frutto, è possibile riconoscere al suo interno una caratteristica immagine che ricorda quella del Cristo in croce. La cultura popolare siciliana, invece, considera sacro il seme: spaccandolo a metà si può vedere il germoglio della nuova piantina, somigliante a una piccola mano bianca che un tempo era ritenuta la “manuzza" della Vergine Maria. Un’altra credenza popolare predice il clima dell'inverno in corso osservando l'interno del seme: se il filamento bianco che si scorge al centro assomiglia alla forma di un cucchiaio, l’inverno porterà molta neve; se invece ricorda una forchetta, le temperature saranno miti, mentre se somiglia a un coltello l'inverno sarà rigido e tagliente.