Rimini, sculacciò il figlio invalido perché non imparava il Corano: assolto
Il caso aveva fatto discutere perché il processo era partito sulla base della denuncia dei servizi sociali, i quali avevano riferito alla magistratura lo stato di vessazione in cui si trovava il ragazzino, un 13enne
Il tribunale collegiale di Rimini, presieduto dal giudice Adriana Cosenza, ha assolto un 46enne senegalese accusato di aver sculacciato pesantemente il figlio perché il ragazzino - un 13enne affetto da una patologia congenita a un arto e invalido totale - non imparava a memoria il Corano.
Come chiesto dal difensore, l'avvocato Viviana Pellegrini, il tribunale ha derubricato il reato contestato da lesioni gravi a percosse. Essendo queste ultime un reato procedibile a querela di parte, e non avendo la mamma del ragazzino presentato denuncia, l'uomo è stato assolto perché il tribunale collegiale ha ritenuto il non doversi procedere.
Il caso aveva fatto discutere perché il processo era partito sulla base della denuncia dei servizi sociali, i quali avevano riferito alla magistratura lo stato di vessazione in cui si trovava il 13enne. Il ragazzino non riusciva a imparare a memoria il Corano in lingua araba e così erano botte e insulti.
Il 13enne - secondo i servizi sociali - veniva insultato e maltrattato dal padre in maniera sistematica. Il pubblico ministero, Annadomenica Gallucci, nella precedente udienza aveva chiesto una condanna a cinque anni di reclusione.
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