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Caso Marrazzo,Natalì:era trappola

"E' stata una trappola fatta dai carabinieri".

Lo ha affermato il transessuale Natalì al termine dell'incidente probatorio, durato circa 5 ore, che ha riguardato, in gran parte, l'irruzione nell'appartamento di via Gradoli effettuato da alcuni carabinieri infedeli la mattina del 3 luglio del 2009. "I carabinieri volevano centomila euro altrimenti avrebbero chiamato la stampa per rovinare Marrazzo", ha aggiunto Natalì.

"Le altre trans per invidia hanno detto che c'entravo anche io. Però io ho sofferto per questo. Piero è una brava persona ma del mio rapporto con lui prima del luglio non voglio parlare", ha aggiunto il transessuale.

"Per sei mesi ho dovuto subire le cattiverie di alcune altre trans, gelose e invidiose. Ora io sto bene, vorrei stare meglio", ha spiegato il trans Natalì al termine dell'incidente probatorio. In merito all'atto istruttorio Natalì si è limitata a dire che "è andata bene". Poi ha attaccato affermando che "gli avvocati dei carabinieri si dimenticano di dire che i loro assistiti prendevano informazioni da Joyce e dall'ungherese; sono i loro informatori. Insieme a China si devono guardare allo specchio". 

Il trans ha poi ricordato quanto avvenuto il 3 luglio dello scorso anno. "Quella mattina ho aperto la porta, avevano bussato dicendo di essere carabinieri. In casa non c'era droga, non c'erano altri trans, non c'era Cafasso, c'eravamo solo io e Piero. Hanno fatto il filmato. Il video (che nel corso dell'incidente probatorio è stato mostrato in due versioni, con montaggi diversi) è un montaggio dei carabinieri ma non so dire quanto duri".

Natalì si è presentata a Palazzo di Giustizia a Roma con lunghi pantaloni scuri, camicia fantasia, tacchi a spillo e grandi occhiali da sole per coprire gli occhi. Dal giorno in cui Natalì e Marrazzo furono sorpresi insieme, secondo l'accusa, scattò il ricatto all'ex presidente della Regione Lazio, sulla base di un video girato con un telefonino. Natalì si è presentata dunque davanti a Laviola e a due dei quattro carabinieri sotto accusa, Nicola Testini e Carlo Tagliente.

Natalì indagata per droga
Natalì è finita sotto inchiesta anche per la cessione in diverse occasioni, di sostanze stupefacenti all'ex presidente della Regione. Sulla questione la Procura aprirà un procedimento connesso a quello relativo appunto all'ex governatore. La circostanza è emersa proprio durante l'incidente probatorio. Rispondendo infatti alle domande del giudice Natalì avrebbe ammesso di aver dato droga a Marrazzo. Alla luce di questa dichiarazione il gip ha fermato l'atto istruttorio, informando la trans che queste sue ammissioni costituivano una notizia di reato e che pertanto poteva avvalersi della facoltà di non rispondere essendo quindi indagata.