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Trans Brenda trovata morta

Caso Marrazzo, corpo scoperto a Roma

Il corpo senza vita della transessuale Brenda, coinvolta nella vicenda di Piero Marrazzo, è stato trovato all'interno di un appartamento andato a fuoco in via Due Ponti a Roma.

Il cadavere non presenta segni di violenza. La polizia ha trovato il pc di Brenda nel lavandino dell'appartamento, bagnato come se fosse stato immerso in acqua. Non lontano dal corpo sono state rilevate anche tracce di liquido infiammabile, usato per appiccare il fuoco.

La vittima sarebbe stata identificata grazie alle dichiarazioni di una persona accorsa sul posto e che ha dato anche l'allarme ai vigili del fuoco. Il rogo si è sviluppato in un locale seminterrato, adibito ad appartamento, dove viveva Brenda. Inizialmente sembrava che il corpo della trans fosse carbonizzato, ma poi è risultato che il cadavere era nero perché ricoperto dalla fuligine scaturita dalle fiamme nell'appartamento.

"Voleva suicidarsi"
Alcuni transessuali che si sono radunati sotto la casa di Brenda dopo la notizia del ritrovamento del corpo carbonizzato hanno dichiarato agli investigatori che il viado aveva più volte annunciato di volersi suicidare.

La scoperta del corpo è stata fatta dai vigili del fuoco della capitale chiamati per un incendio che si stava sviluppando all'interno degli scantinati, dove Brenda aveva un appartamento, alle 4.16 della notte. Accanto al corpo è stata trovata una bottiglia di whisky e poco distante due valigie già pronte.  La transessuale brasiliana, 31 anni, coinvolta nel caso che ha portato alle dimissioni dell'ex presidente della Regione, Piero Marrazzo, per i rapporti che avrebbe intrattenuto con lui, era stata ascoltata in procura a Roma, il 2 novembre, come testimone, nell'ambito dell' inchiesta sul presunto ricatto ai danni di Marrazzo.

Aggredita e derubata
Pochi giorni dopo, il 9 novembre, Brenda era rimasta coinvolta in una rissa sulla via Cassia con alcuni immigrati dell'est Europa che l'avevano derubata della borsa e del telefono cellulare e l'avevano ferita al volto. La trans fu trovata in terra con alcune escoriazioni e in forte stato di alterazione emotiva da una pattuglia dei carabinieri chiamata da un passante. Brenda, ubriaca, urlava frasi sconnesse e cercò di procurarsi delle lesioni battendo la testa ripetutamente contro un'auto. Anche in ospedale dove era stata accompagnata per le medicazioni, cercò di ferire un medico con le forbici.

Legale Marazzo: "Caso inquietante"
"E' inquietante". Così Luca Petrucci, legale di Piero Marrazzo, commenta la morte di Brenda. "Bisogna indagare - dice Petrucci - per vedere se c'è qualcosa di più grosso di quel che sia già emerso".

Procura indaga per omicidio volontario
La procura indagherà per omicidio volontario nel quadro degli accertamenti sulla morte della transessuale Brenda. Per chiarire la dinamica dei fatti, nell'abitazione di via Due Ponti c'è stato già un sopralluogo: erano presenti il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Rodolfo Sabelli, titolari dell'inchiesta sul caso Marrazzo, il procuratore aggiunto Filippo Laviani, cui sono delegati i casi di omicidio, e il sostituto Pierluigi Cipolla, magistrato di turno.

Nella pagina seguente la testimonianza del tassista che l'ha vista per l'ultima volta e la vicenda del pc in acqua...

Il pc immerso nell'acqua
Il personal computer di Brenda sarebbe stato trovato nel lavandino dell'appartamento, bagnato come se fosse stato immerso in acqua. Il particolare, rivelato da fonti investigative, farebbe supporre a un gesto volontario per rendere il pc inutilizzabile. Il computer è stato portato via dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Roma. Verranno effettuati accertamenti su eventuali file contenuti nel personal computer.

Disposta l'autopsia
Un mezzo della polizia mortuaria ha prelevato il corpo della transessuale Brenda. Sul cadavere verranno effettuati gli esami autoptici per accertare le cause della morte che, da una prima analisi, sembra essere stata causata da soffocamento da fumo.

Brenda è la seconda vittima del caso Marrazzo
Nella vicenda che ha coinvolto l'ex Presidente della Regione Lazio, Brenda è la seconda vittima. A settembre morì Gianguarino Cafasso, lo spacciatore di droga indicato da uno dei carabinieri arrestati (perché accusati di aver ricattato Piero Marazzo) come il "confidente". Cafasso morì per arresto cardiaco, provocato probabilmente dall'assunzione di droga. La Procura di Roma ha disposto accertamenti sulla morte del pusher per far luce sulle cause del decesso.

Il tassista: "Alle 2.30 era viva"
Brenda era viva alle 2.30 di giovedì notte. E' una delle poche certezze in mano agli investigatori che indagano sulla morte della trans coinvolta nel caso Marrazzo. La certezza che a quell'ora Brenda fosse viva, secondo quanto si è appreso, gli inquirenti l'hanno avuta dopo aver sentito il tassista che l'ha portata dalla zona dell'Acqua Acetosa, dove aveva battuto, fino a casa. L'uomo ha raccontato che la trans, quando è rientrata a casa, era da sola.