Meredith, chiesta perizia sul Dna
La difesa di Sollecito vuole verifica
La difesa di Raffaele Sollecito ha chiesto alla Corte d'Assise di Perugia una perizia super partes sulle tracce di Dna trovate sul gancetto del reggiseno di Meredith Kercher e sul coltello individuato come l'arma del delitto.
Gli avvocati hanno inoltre presentato la domanda di eseguire nuovi accertamenti medico-legali per stabilire in modo preciso l'orario della morte della studentessa. I pm si sono però opposti alla richiesta.
Secondo la difesa, finora "è stato fornito un intervallo di tempo troppo ampio" nel quale collocare la morte. Ancora, i legali hanno domandato la verifica della compatibilità tra le ferite al collo della vittima e il coltello ritenuto l'arma del delitto, e una nuova perizia sugli hard disk dei pc di Raffaele, Amanda e Meredith e un accertamento audiometrico in relazione all'urlo sentito la notte del delitto da una donna che abita difronte al casolare di via della pergola e al rumore di passi sulla ghiaia sempre uditi dalla donna quella notte.
L'avvocato Bongiorno, rivolgendosi alla Corte, ha parlato di "processo indiziario" nel quale "la perizia è fondamentale per derimere I dubbi. La vostra decisione peserà sulla vita di un ragazzo. Per questo vi chiedo di cercare I massimi esperti nella materia".
Un'altra perizia, questa volta sulle tracce di Dna trovate sul coltello, è stata chiesta dalla difesa di Amanda Knox, che vuole verificare se ci sia stata una contaminazione accidentale del reperto e se la quantitì di materiale biologico fosse sufficiente per l'analisi. L'avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei difensori della Knox, ha inoltre chiesto una perizia sulle impronte di piedi nudi trovate nella casa del delitto e sull'orma di scarpa sulla federa del cuscino trovato sotto al corpo di Mez e attribuita a una donna.