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Meredith,Amanda scrive un memoriale

"Quella notte ero da Sollecito"

Non ha ucciso, ha fatto l'amore.

E ora ha paura del vero assassino. Amanda Knox ha consegnato agli inquirenti un memoriale scritto dal carcere. La giovane ha poi ritrattato le sue ultime confessioni: "Ho seri dubbi sulla verità di quanto ho detto, perché le mie dichiarazioni erano rese sotto stress". L'americana racconta quei flashback che non la lasciano in pace e che forse però sono soltanto sogni e accusa ancora il suo ex, Raffaele.

L'inizio
"Tutto questo è molto strano, lo so, ma ciò che è accaduto risulta confuso per me come per chiunque altro. Mi è stato detto che ci sono prove schiaccianti che io fossi nel luogo dell'omicidio della mia amica quando è successo. Questo è qualcosa che per me, se mi fosse stato chiesto alcuni giorni fa, sarebbe stato impossibile... ma lasciatemi dire questo: nella mia mente ci sono cose che ricordo e cose che sono confuse. Le cose stanno così, malgrado le prove contro di me".

Il 1° novembre
Amanda dice di aver visto Meredith l'ultima volta "intorno alle 15-16" e poi di esser andata a casa di Raffaele a vedere il film 'Amelie'. "Ciò che è successo dopo non concorda con ciò che dice Raffaele, ma questo è quel che ricordo. Ho detto a Raffaele che non dovevo andare a lavorare e che potevo restare a casa la sera. Dopo questo credo che ci siamo un po' rilassati insieme nella sua stanza, forse ho controllato la mia e-mail, forse ho letto e studiato, o forse ho fatto l'amore con Raffaele. Infatti penso di aver fatto l'amore con lui. Tuttavia ammetto che in questo lasso di tempo è tutto piuttosto strano perché non sono del tutto sicura. Ho fumato della marijuana con lui e potrei essermi addormentata. Di queste cose non sono sicura". E ancora: "Ho fatto la doccia con Raffaele e questo potrebbe spiegare come abbiamo trascorso il tempo. In realtà non ricordo che giorno fosse ma ricordo che abbiamo fatto la doccia per molto tempo. Lui mi ha pulito le orecchie, mi ha asciugato e spazzolato i capelli".

Il fidanzato Raffaele
Un idillio insomma, se non fosse che poi scrive: "Mi accusa di aver detto cose che io so che non sono vere. Non gli ho mai chiesto di mentire per me. Questa è una bugia. Ciò che non comprendo è perché Raffaele, che è sempre stato così premuroso e gentile con me, dovrebbe mentire riguardo a questo. Che cosa ha da nascondere? Non penso abbia ucciso Mez ma penso che sia spaventato come me. Si è trovato in una situazione in cui non avrebbe mai pensato di trovarsi e forse sta tentando di trovare una via d'uscita prendendo le distanze da me. Onestamente capisco che questa sia una situazione spaventosa".

Confessione e flashback
Ecco perché, scrive Amanda, anche la confessione è da rivedere. "Voglio chiarire che ho seri dubbi sulla verità delle mie dichiarazioni perché sono state rese sotto la pressione di stress, shock e perché ero esausta. Non solo mi era stato detto che sarei stata arrestata e messa in prigione per 30 anni, ma sono stata anche colpita in testa". E poi: "sono molto confusa. La mia testa è piena di idee contrastanti e mi dispiace di essere incapace a gestirle. C'è una cosa che dentro di me penso sia vera ma c'è anche un altra possibilità che potrebbe essere vera e, onestamente, non posso dire con certezza quale sia quella giusta".

Ed è stata per "questa pressione che dalla mia mente sono venute fuori queste risposte. Nella mia mente ho avuto dei flash in cui vedo Patrick in immagini confuse. Lo ho visto vicino al campo di basket. Lo ho visto vicino alla porta di casa. Mi sono rannicchiata in cucina con le mani sopra le orecchie perché nella mia testa ho sentito Meredith gridare... queste cose mi sembrano irreali, come un sogno, e non sono sicura se siano cose realmente successe o siano soltanto dei sogni che la mia mente ha creato per tentare di rispondere alle domande che avevo in testa e alle domande che mi sono state poste". Poi di nuovo: "nei flashback che sto avendo vedo Patrick come l'assassino, ma il modo in cui la verità mi appare nella mia mente non c'è nessuno modo per me di appurarla".

Chi ha ucciso Mez?
Amanda però una certezza ce l'ha. "So di non aver ucciso Meredith. Questo è quello che so per certo". Dunque è il momento delle domande ai poliziotti. Ne fa cinque: "Perche' Raffaele ha mentito? (oppure, per voi) Raffaele ha mentito?; Perché penso a Patrick?; E' affidabile la prova che io mi trovavo a quell'ora nel luogo del crimine? Se così è, che cosa dire dei miei ricordi? Sono affidabili?; Ci sono prove che condannano Patrick o un'altra persona?; Chi è il vero assassino?". Poi chiude. "Devo temere soltanto le bugie".

Patrick: "Non perdonerò mai Amanda"
Diya Patrick Lumumba dice che non perdonerà mai Amanda, l'americanina che lo ha coinvolto nell'omicidio di Meredith. Di questo è certo mentre afferma di non capire perché la ragazza lo avesse tirato in ballo: "Non sono mai entrato nella casa di Meredith". Secondo Lumumba, la Knox ha deciso di implicarlo quando lui la incontrò un giorno prima che scattassero le manette per lei e il suo ragazzo, Raffaele Sollecito. Patrick ha detto che la incontrò davanti all'università di Perugia.