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Due anni e mezzo a Marchi e figlia

Concluso il processo "bis" a Milano

Vanna Marchi e la figlia Stefania Nobile sono state condannate dalla prima sezione penale del Tribunale di Milano a due anni e sei mesi di reclusione per truffa aggravata nel processo "bis" conclusosi a Milano.

La pena è di sei mesi più alta rispetto alla richiesta del pm Gaetano Ruta. Un anno e sei mesi per Francesco Campana, il convivente di Vanna Marchi, e sei mesi di reclusione per il mago Do Nascimento.

Nel filone del procedimento che si è concluso con le condanne da parte della corte presieduta dal giudice Edoardo D'Avossa, i quattro imputati dovevano difendersi dalle accuse di sei presunti truffati dalla Ascié, la società attraverso la quale la Marchi e il suo entourage vendevano numeri del Lotto e amuleti. 

Nell'ultima udienza, due testimoni hanno deposto spiegando di aver pagato decine di milioni di lire in cambio di amuleti, pacchi di sale, numero del lotto "vincenti". Il Pm Ruta aveva chiesto la condanna di Vanna Marchi e della figlia a due anni. I giudice monocratico Edoardo D'Avossa ha deciso per condanne più dure rispetto alle richieste dell'accusa. 

Questa prima condanna è giunta all'interno del processo bis, nato dalla stessa inchiesta che ha dato origine al processo principale in corso davanti ai giudici della Decima Sezione penale del Tribunale, che riprenderà il 10 maggio, dove i difensori replicheranno al Pm Ruta che aveva chiesto 13 anni di reclusione per madre e figlia teleimbonitrici: 12 anni per Vanna Marchi e 13 anni per Stefania Nobile.