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Parma, rapito bimbo di 17 mesi

Il bambino è malato, caccia ai banditi

E' caccia ai banditi a Parma, dove un bimbo di 17 mesi è stato rapito durante una rapina.

I malviventi hanno tagliato i fili della luce di un'abitazione di Casalbaroncolo, frazione tra Parma e Sorbolo, e hanno fatto irruzione all'interno, razziando oggetti e denaro. Prima di fuggire hanno strappato dalle braccia della madre il bambino, Tommaso, che soffre di epilessia. Per gli investigatori si tratta di un sequestro anomalo.

I genitori, lungamente sentiti in Questura, non sono particolarmente benestanti. Intanto preoccupano le condizioni di salute del piccolo che è epilettico. L'appello del pediatra: "Dategli le medicine".

La ricostruzione della rapina
Da quanto ricostruito finora, i malviventi erano due. Hanno immobilizzati i genitori e il figlio maggiore di 8 anni con del nastro adesivo e hanno rubato il poco contante che era in casa, 150 euro. La famiglia del piccolo Tommaso non è ricca: il padre, Paolo Onofri, dirige l'ufficio postale centrale della città, anche la madre è impiegata alle Poste. Gli investigatori si chiedono se non è stato proprio per quel bottino così misero che i rapinatori si sono infuriati al punto da rapire il piccolo. Ma questo, almeno al momento, è difficile dirlo.

Per ora si sa solo quello che ha raccontato la coppia vittima della rapina. Nella casa - hanno detto i due coniugi - è mancata la luce. Paolo Onofri ha aperto la porta per controllare l'impianto elettrico all' esterno e si è trovato di fronte i banditi. I due, italiani e con inflessione meridionale, armati di una pistola e un coltello hanno costretto l' uomo a rientrare, lo hanno immobilizzato con nastro adesivo col quale hanno poi stretto le caviglie della moglie e del bambino più grande. Quindi hanno rovistato dappertutto, ma per trovare soltanto quei 150 euro. Alla fine, i banditi hanno preso dal seggiolone il piccolo, con addosso soltanto un pigiama, e sono scappati. Gli Onofri poco dopo sono riusciti a liberarsi e a dare l'allarme e la battuta è cominciata lungo la strada per Sorbolo e Parma, sulla vicina via Emilia, anche sull'autostrada del Sole che passa poco lontano.

Parmense, è caccia all'uomo
Dalla Questura e dal comando dei carabinieri sono partite subito le segnalazioni di ricerca anche per la Polstrada e mentre la Squadra mobile sentiva gli Onofri e più tardi anche altri parenti, la zona veniva battuta quasi palmo a palmo, pure con l'aiuto di un elicottero dei carabinieri e delle unità cinofile. La caccia ai malviventi è proseguita nella notte con l'aiuto di elicotteri e unità cinofile. Finora le forze dell'ordine non hanno trovato tracce dei banditi:

Un'auto abbandonata nei pressi di un casolare a circa un chilometro di distanza dall'abitazione di Casalbaroncolo non avrebbe fornito, sulla base dei primi riscontri e di quanto si è appreso da fonti investigative, elementi utili alle indagini. La vettura è stata comunque sequestrata per ulteriori accertamenti di polizia scientifica.

Le auto hanno percorso a passo d'uomo le strade della pianura parmense con gli uomini a bordo che cercavano di individuare al margine dell' asfalto e nel buio il primo obiettivo di quella ricerca. La speranza era che i rapinatori avessero abbandonato quel bambino che poteva soltanto complicare la loro fuga. Ma molte ore sono passate invano e i timori sono aumentati, anche perché, se i rapitori se ne sono liberati, il piccolo ha dovuto sopportare anche la temperatura gelida. Nel casale della famiglia sono al lavoro anche i Ris dei CC di Parma.

L'appello del pediatra: "Dategli le medicine"
Tommaso deve assumere ogni 12 ore uno sciroppo per la cura dell'epilessia, il Tegretol. "Per lo stato di salute del piccolo è importante - ha sottolineato il pediatra Gianluca Prati - che gli venga somministrato quel farmaco, ai dosaggi e secondo le modalità indicate. Altri medicinali sono invece opportuni per la bronchite". Negli ultimi giorni, infatti, Tommaso aveva la febbre alta, con punte oltre i 40 gradi. Forse non sarà facile per i rapitori avere il Tegretol, disponibile solo dietro presentazione di ricetta medica, ma è fondamentale per la salute del piccolo.

Il vescovo: "In nome di Dio liberatelo"
Anche monsignor Silvio Cesare Bonicelli, vescovo di Parma, si è rivolto ai rapitori lanciando un appello per le sorti del piccolo Tomaaso. "In nome di Dio liberatelo - ha detto - Mettetevi una mano sul cuore, trovate i canali appropriati e riconsegnate subito questa creatura innocente alla sua famiglia. Quello che è accaduto è assurdo, questo rapimento è indice della cattiveria degli uomini del nostro tempo. Infierire su un innocente, per giunta malato, è segno di cattiveria e assenza di cuore. Alla famiglia che sta vivendo ore di angoscia - conclude - esprimo tutta la solidarietà e la preghiera della Chiesa ".