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Barista ucciso, albanese confessa

"Il coltello non era mio, lʼho trovato"

E' stato convalidato l'arresto per Vladimir Mnela, 21 anni, e Fatjon, 17, entrambi albanesi, accusati di aver ucciso il barista di Besano, Claudio Meggiorin.

Vladimir ha ammesso di aver colpito il giovane con una sola coltellata. Nel corso dell'udienza al Tribunale di Varese, il 21enne ha sostenuto che il coltello non era suo e di averlo averlo trovato nell'auto della madre del minorenne arrestato assieme a lui.

L'avvocato difensore del 21enne, Paola Vigo, ha spiegato: "Lui dice di averlo trovato lì sotto, nella macchina, dice di non averlo avuto addosso". "Ha detto che il coltello non era suo ma era nella macchina", ha confermato il gip. Vladimir Mnela è stato riportato nel carcere varesino dei Miogni, dove si trova in cella d'isolamento da domenica mattina. "Chiedo perdono", si è limitato a dire il 21enne che ha ucciso Claudio Meggiorin, uscendo dall'aula del tribunale di Varese dopo l'udienza di convalida dell'arresto con sguardo puntato verso terra, aspetto dimesso, magliettina azzurra e jeans.

Nel corso dell'udienza è stata necessaria la presenza di un traduttore, in quanto il ragazzo, clandestino, si esprime quasi esclusivamente in albanese. A chi gli chiedeva se Mnela avesse dato una motivazione al suo gesto, il gip Ottavio D'Agostino ha risposto: "Lui ha detto di non aver capito che cosa gli hanno detto gli italiani, non parlando lui la nostra lingua, ma ha colto un tono aggressivo nel loro atteggiamento". Anche in aula Vladimir ha ribadito la sua richiesta di perdono per l'omicidio.