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UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE

di Ennio Bordato Presidente Aiutateci a Salvare i Bambini

Aiutateci a Salvare i Bambini è un'Associazione di volontariato che dal 2001 opera in favore dei bambini gravemente ammalati, abbandonati e vittime del terrorismo e delle guerre.
Il nostro "campo d'azione" è la Federazione Russa ed i paesi dell'ex URSS.
Nonostante l'immagine fuorviante narrata della Russia, le contraddizioni sono particolarmente stridenti persistendo ampie fasce di popolazione estremamente bisognosa di aiuto.

È la Russia che non si vede in tv, la Russia taciuta, la Russia che soffre quella che abbiamo scelto di aiutare. 
La Russia, dal 1991, è il paese europeo più colpito dal terrorismo e dalle guerre. Aiutateci a Salvare i Bambini, in aiuto ai bambini feriti nella carne e nell'anima, ha più volte portato soccorso a partire dalla indimenticata, immane tragedia dei bambini di Beslan del settembre 2004. 
Per questo allo scoppio della terribile guerra di Ucraina (2014) l'Associazione si è subito mossa per portare aiuto ai bambini di quelle terre. Ai bambini vittime dell'ennesima guerra dei “grandi”. 
Una storia, fra le tante, emblematica del nostro intervento umanitario inizia il 26 maggio 2015. Nella cittadina di Gorlovka, martoriata dai bombardamenti dell'esercito di Kiev, una ragazza di nome Anna Tuv perdeva tutto quasi ciò che la vita le aveva sin a quel momento donato: un marito, una figlia di 11 anni, la casa dove viveva ed un braccio.
Rimaneva vedova, senza un braccio e sola con altri due figli: Zachar di 15 mesi e la neonata Milana nata otto giorni prima …
Dopo aver inviato una prima donazione volta ad aiutarla nei primi giorni dalla tragedia, Aiutateci a Salvare i Bambini decideva di iniziare una raccolta fondi per dare ad Anna ed a quello che era rimasto della sua famiglia, così marchiata dalla tragedia, una concreta speranza di vita. Una protesi di ultima generazione.
I nostri soci e donatori, assieme a moltissimi altri italiani, rispondevano prontamente ed in pochissimi giorni la somma necessaria (oltre 25mila euro) ad acquistare la protesi e a far arrivare in Italia Anna Tuv per le visite ed il periodo di apprendimento veniva raccolta. 
Ma un problema grande come un macigno poneva ostacoli alla venuta in Italia di Anna Tuv: la mancanza di un documento valido per ottenere un visto di ingresso nel nostro paese. Nel bombardamento della casa tutti i documenti erano andati perduti e con i documenti il passaporto. Il persistere del conflitto non permetteva ad Anna di chiedere un nuovo documento alle autorità di Kiev per le quali, nel frattempo, era diventata “terrorista” e “separatista” … 
Iniziava il nostro “pellegrinaggio” verso le maggiori istituzioni italiane ed internazionali ma nessuno riusciva ad aiutarci a far avere un documento valido di espatrio ad Anna Tuv. Un anno di attesa e di frustrazioni ...
Poi, grazie all'Ambasciata della Federazione Russa di Roma e al Ministero degli Esteri russo, che si sono presi a cuore le sorti di Anna, è stato possibile concedere lo status di rifugiato in Russia e con questo, ai sensi delle convenzioni internazionali, ottenere un Passaporto ed il visto di ingresso in Italia per cure mediche.
Il 15 gennaio 2017 Anna Tuv arrivava a Bologna con i suoi bambini e iniziava le complesse procedure volte a ricevere dal Centro protesi Inail di Budrio (un centro di vera eccellenza italiana) una protesi mioelettrica. Un braccio nuovo!!!
Le prime parole di Anna sono state per noi indimenticabili: “Grazie. Ora potrò di nuovo riabbracciare i miei figli con entrambe le braccia, potrò lavorare e mantenere la mia famiglia ... Sono sola, ora sono l'unico genitore dei miei bambini. Ecco perché, per me, questa è una grande conquista. Una conquista che si chiama Aiutateci a Salvare i Bambini e ha il nome di tutti gli italiani che hanno preso parte alla raccolta fondi per il soggiorno, per i tecnici del centro di Budrio e per la protesi”.
Una pagina importante di quella solidarietà nata nel lontano 2001 nella clinica RDKB di Mosca e successivamente ampliatasi a Beslan, dopo il massacro dei bambini e nelle molte regioni della Russia dove oggi operiamo in favore di migliaia di bambini ammalati, abbandonati e vittime del terrorismo e delle guerre e, non ultimo, il grande impegno per i troppi bambini feriti ed amputati del Donbass.