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Dl antiterrorismo, Renzi stralcia la norma sul controllo di pc e social

Strasburgo plaude al premier per aver bloccato misure intrusive: "Eʼ infatti necessario garantire il rispetto dei diritti umani"

matteo renzi luiss
ansa

Matteo Renzi ha chiesto e ottenuto lo stralcio dal ddl antiterrorismo del passaggio che consente di "frugare" nel computer dei cittadini. Un tema delicato e importante, spiegano fonti di governo, che verrà affrontato in maniera più complessiva nel provvedimento sulle intercettazioni già in esame in Commissione. Strasburgo plaude al premier: "Bravo @matteorenzi è necessario garantire che le misure di sicurezza rispettino diritti umani".

Il testo originario del decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 18 febbraio, non conteneva la norma sul controllo "da remoto" di Pc, Tablet o Smartphone. Nel corso dell'esame del provvedimento da parte delle Commissioni Difesa e Giustizia della Camera, il viceministro Filippo Bubbico aveva presentato il 18 marzo un emendamento (il 2.100) che conteneva, tra l'altro, la norma in questione che, il giorno dopo, è stata approvata.

In quella seduta erano stati Angelo Tofalo e Giulia Sarti, di M5s, a criticare la misura, ed avevano presentato un sub-emendamento che la espungeva, che però è stato respinto. Martedì, poco prima dell'approvazione definitiva del decreto da parte delle commissioni il presidente dell'Autorità garante della privacy, Antonello Soro, ha sollevato "perplessità" su questa norma, senza che però ci fossero reazioni, fino alla pubblicazione del nuovo testo.

L'altra norma su cui il Garante aveva sollevato critiche, e cioè quella che obbliga i fornitori di servizi telefonici e informatici di conservare per 24 mesi i dati sui traffici, era invece contenuta in un emendamento di Emanuele Fiano del Pd (4.1), presentato il 17 marzo e approvato il 19. Questa norma è stata mantenuta ma modificandola secondo le indicazioni del Garante.

Intanto la Camera ha concluso l'esame e il voto degli emendamenti al decreto antiterrorismo. La seduta è stata sospesa per permettere la riunione della Conferenza dei capigruppo che dovrà decidere il calendario delle prossime settimane. Secondo gli accordi intercorsi tra i gruppi, il voto finale sul decreto, assieme a quello sugli ordini del giorno, si terrà martedì.