FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Salva-Roma, Marino: "Avremo risorse" "No attacco a Renzi, ho difeso romani"

Il sindaco della Capitale cerca di smorzare i toni dopo il botta e risposta con il premier: "Sta lavorando nella giusta direzione"

ignazio marino triste
ansa

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, cerca di smorzare i toni dopo il botta e risposta con il premier, Matteo Renzi, sul decreto Salva-Roma. "Ho parlato con Renzi e Graziano Delrio e credo si stia lavorando nella direzione auspicata da tutti, ovvero che Roma abbia le risorse per svolgere il suo ruolo di Capitale d'Italia", ha detto il primo cittadino. "Sono molto soddisfatto - ha poi aggiunto - delle parole che ho scambiato oggi con il premier".

"No attacco a Renzi, ho difeso romani" - "Non c'è stato alcun attacco a Renzi, solo una difesa orgogliosa dei romani. Roma ha il diritto di avere un gettito in più come le altre capitali del mondo. Voglio essere orgoglioso della nostra città", ha dichiarato Marino.

"Prima spendevano soldi che non c'erano" - "A Roma nell'ultimo mezzo secolo si sono spesi soldi che non c'erano. Un malcostume di decine di anni, io ho detto basta a spendere soldi che non ci sono. Ho deciso di ripartire da zero cancellando spese non giustificate", ha aggiunto il sindaco di Roma, ricordando il disavanzo di oltre 800 milioni di euro ereditati dalle passate amministrazioni.

"Non alzerò le tasse ai romani" - Poi Marino fa una promessa a tutti i romani. Nonostante la necessità di ridurre il disavanzo di Roma, ha assicurato il primo cittadino, "non alzerò le tasse ai cittadini, che hanno il diritto di avere servizi all'altezza".

"Con il dl gli italiani non danno un euro a Roma" - In replica alle dichiarazioni del segretario della Lega, Matteo Salvini, Marino ha affermato: "Roma con questo provvedimento non riceve un euro dalle tasse degli italiani. Erano soldi che vengono dalle tasche dei romani e che avevano il diritto di veder restituiti".