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Usa 2016, Sanders a sorpresa batte Clinton a primarie in Indiana

Il successo non basta a recuperare terreono, solo rallentata la corsa di Hillary verso la nomination

A sorpresa, Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche in Indiana.

Il senatore del Vermont ha avuto la meglio su Hillary Clinton, l'unica rivale che come lui aspira alla nomination democratica alla Casa Bianca e che nei sondaggi (fino a martedì) aveva un vantaggio di almeno 7 punti percentuali in quello Stato. Invece Sanders ha ottenuto più del 52% dei voti contro oltre il 47% di quelli andati all'ex first lady.

Nonostante il successo, Sanders resta indietro nel conteggio dei delegati rispetto a Clinton e virtualmente non ha speranza di recuperare terreno. Visto il differenziale risicato i due sfidanti democratici si sono spartiti in parti quasi uguali gli 83 delegati in palio. Prima del voto in Indiana, l'ex first lady contava 1.645 delegati, 327 di più dei 1.318 del rivale. Ma includendo i super delegati, leader di partito che possono votare per chi desiderano, Clinton vantava 2.165 delegati contro i 1.357 di Sanders. Ne servono 2.383 per aggiudicarsi la nomination quindi includendo i super delegati l'ex segretario di Stato è vicina al traguardo.

Simbolicamente la vittoria serve a Sanders per ritrovare un po' di fiducia dopo le amare sconfitte subite una settimana prima in alcuni Stati lungo la costa orientale degli Usa. "Ho sentito che Clinton pensa che questa campagna sia finita. Ho brutte notizie per lei. Questa notte abbiamo messo a segno una grande vittoria in Indiana. La settimana prossima vinceremo in West Virginia... e poi vinceremo in Kentucky e in Oregon", ha dichiarato il senatore socialista a Louisville (Kentucky). Ricordando come nessuno avesse creduto che lui potesse arrivare così lontano nella campagna elettorale, Sanders ha sottolineato quanto "sia importante perché ciò mi dice che le idee per cui ci stiamo battendo sono le idee del futuro dell'America".

Clinton è stata forse punita per avere investito poco in Indiana, con nessun dollaro speso in spot pubblicitari contro il milione di dollari e più sborsato da Sanders. Lui per altro ha fatto campagna elettorale nello Stato per tre giorni, lei solo uno. All'appuntamento alle urne del prossimo novembre "dobbiamo esserci perché avremo una campagna dura contro un candidato che dice o fa letteralmente qualsiasi cosa". E così l'ex segretario di Stato ha dato un assaggio di come intende sfidare il presunto nemico, il repubblicano Donald Trump che ha incassato un'altra vittoria in Indiana mettendo fuori gioco il rivale Ted Cruz, ritiratosi dalla corsa per la nomination repubblicana.

Intanto Sanders punta a conquistare il favore dei super delegati. Secondo il senatore del Vermont, "devono pensare meglio a quale candidato ha più possibilità di sconfiggere Donald Trump o chiunque sarà il repubblicano che si aggiudicherà la nomination". Lui sostiene di essere "un candidato più forte". Sull'onda dello slogan "Feel the Bern", Sanders ha probabilmente in canna qualche altra vittoria nel mese in corso. La stagione delle primarie finirà il 7 giugno prossimo in California.