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Bruxelles, Salah ancora in fuga 007: "Ha una cintura esplosiva"

Grazie ad una stretta sui suoi complici, la polizia ha appurato la sua presenza nella zona di Bruxelles. Gli amici del terrorista, tre finora quelli arrestati, hanno cominciato a parlare

salah abdeslam
-afp

Salah Abdeslam resta il ricercato numero uno, dopo gli attacchi di Parigi, soprattutto in Belgio, dove sarebbe stato visto piùvolte negli ultimi giorni. Grazie ad una stretta sui suoi complici, la polizia ha appurato la sua presenza nella zona di Bruxelles, molto probabilmente munito di quella cintura esplosiva che per motivi ignoti non ha innescato venerdì scorso, e che sarebbe pronto ad usare nella capitale belga.

Ma Salah si sentirebbe già braccato, stando ad alcuni suoi amici, e forse per questo ancora più pericoloso, visto che avrebbe alle calcagna anche i suoi capi dell'Isis, a cui dovrà spiegare perché a Parigi non ha portato a termine il compito che gli era stato assegnato.

Stretta sugli amici di Salah - Gli amici del terrorista, tre finora quelli arrestati a Bruxelles, hanno cominciato a parlare dando indicazioni molto utili agli inquirenti. Uno dei due che lo hanno prelevato a Parigi sabato mattina per riportarlo a Bruxelles, ha detto che non aveva armi con sé, ma "portava un vestito grosso, forse una cintura esplosiva o qualcosa di simile". Ed era "molto nervoso, probabilmente pronto a farsi esplodere", tanto da aver spaventato molto i due complici, per i quali è stato confermato il mandato d'arresto per due mesi.

Nuovi arresti - C'è poi un nuovo arresto, il terzo amico, A.Lazez, 39enne di Jette, un quartiere di Bruxelles. A lui la polizia è arrivata tramite una soffiata fatta mercoledì. Anche lui è sospettato di aver aiutato Salah dopo il venerdì di sangue, ma al momento ha ammesso solo di averlo visto sabato scorso. Ma Lazez è stato fermato nella sua auto, una Citroen, la stessa con cui pare sia stato visto Salah ad Anderlecht, e nella quale è stata trovata un'arma e macchie di sangue in corso di analisi. Inoltre, mentre si trovava negli uffici della polizia, Lazez ha ricevuto un sms che la polizia definisce "inquietante", "l'ebreo non è qui", che il sospetto non ha saputo giustificare. Per lui è quindi scattata comunque l'accusa di fiancheggiamento dei terroristi di Parigi.

Infine, degli amici di Salah hanno raccontato alla Abc di esser stati contattati da lui via Skype, per chiedere loro aiuto per tornare in Siria. Il terrorista avrebbe confessato agli amici di sentirsi accerchiato sia dalla polizia di tutto il mondo che dai jihadisti dell'Isis "che lo stanno sorvegliando". Salah avrebbe anche detto di essere "dispiaciuto" per non essere riuscito a farsi saltare in aria dopo gli attacchi di Parigi.