FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Unipol,trasferito d'ufficio giudice

Si tratta di Francesco Castellano

Lascia Milano e le sue funzioni di presidente del tribunale di Sorveglianza Francesco Castellano, il giudice indagato a Perugia nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata di Unipol alla Bnl.

Il plenum del Csm ha decretato il suo trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale per i suoi rapporti con l'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, a cui avrebbe fornito consigli sui suoi processi.

Era "sistematicamente disponibile", così i magistrati del Csm hanno definito il rapporto che il collega Castellano manteneva con Giovanni Consorte. Un rapporto molto poco ortodosso visto che il giudice teneva informato l'amministratore delegato di Unipol sui procedimenti penali in corso  e che lo vedevano protagonista. Una punizione, quella del trasferimento, che è passata all'unanimità.

Fatta eccezione per il vicepresidente Virginio Rognoni che,come di consueto in casi analoghi, si è astenuto. In aula era presente il magistrato che poco prima in una appassionata autodifesa aveva rivendicato la correttezza del proprio operato, definendo "inconsistenti" le accuse del
Consiglio e dicendosi vittima di una "campagna di stampa denigratoria". Per tutte queste ragioni Castellano con il suo 'difensore', il magistrato Pietro Dubbolino, aveva chiesto l'archiviazione della procedura. Ma inutilmente.

Secondo il Csm Castellano infatti non solo ha dato consigli a Consorte sulle sue vicende giudiziarie ma si è spinto fino a "caldeggiare le tesi" della sua difesa con il procuratore di Milano; e inoltre "non ha esitato" a riferire allo stesso Consorte, "a distanza di poche ore dalla casuale conoscenza dell'esistenza di un esposto contro Unipol" presentato dal Banco di Bilbao.

Comportamenti che nel loro insieme, scrive il plenum nella delibera, "impongono il trasferimento d'ufficio" del magistrato. I fatti contestati dal Csm a Castellano sono stati "accertati dall'istruttoria espletata, sottolineano i consiglieri di Palazzo dei Marescialli, e rivelano che da parte di Castellano c'è stata una "compromissione del prestigio" delle sue funzioni. La ragione centrale è il rapporto che il magistrato ha intrattenuto con l'allora presidente di Unipol; rapporto caratterizzato da parte di Castellano "non solo dalla costante e prolungata disponibilità a offrire consigli" a Consorte sulle "vicende giudiziarie che lo vedevano coinvolto", ma anche dalla "assunzione di concrete e rilevanti iniziative volte a intervenire sull'andamento dei procedimenti penali che coinvolgevano l'imprenditore".