© Istockphoto | Cratere Darvaza, Turkmenistan
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Crateri e parchi vulcanici, sorgenti termali, grotte e antri mitologici: dove andare se vogliamo spaventarci davvero
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Halloween è la festa in cui si celebra la paura, per lo meno nel suo lato divertente. Ci sono però luoghi della terra in cui ci si spaventa davvero, o per lo meno in cui si resta molto impressionati: qui la natura mostra il suo lato più distruttivo e inquietante, tra vulcani, paludi fumanti e antri paurosi, in cui si sono sviluppate antiche leggende. Non a caso, molti di loro, secondo le tradizioni locali, potrebbero essere l’anticamera dell’Inferno.
CRATERE DARVAZA, Turkmenistan – Un cratere, anzi un foro nella terra, che brucia senza interruzione: ci troviamo nella parte centro-settentrionale del Turkmenistan, nel deserto del Karakum. Questo buco è circondato da fiamme perenni, tanto da far pensare a un vero accesso gli Inferi. Queste fiamme perenni sono un fenomeno misterioso: potrebbero essere generate dalla presenza nel sottosuolo di grandi quantità di gas naturale, in particolare metano, a cui è stato dato fuoco accidentalmente dopo un incidente industriale.
I SETTE INFERNI DI BEPPU, Umi Jigoku, Giappone –Si trovano nelle regioni di Kannawa e Kamegawa, nel Giappone meridionale: i sette inferni di Beppu sono piscine termali in cui l’acqua sgorga caldissima (in alcune pozze sfiora i 100 gradi), accompagnata da nuvole di gas. Il loro nome la dice lunga: Jigoku è la parola che indica l’inferno della tradizione buddista giapponese. Anche i colori sono luciferini e passano dal turchese al bianco, al rosso fino al color fango. Alcune pozze vengono sfruttate per le cure termali, ma l’attrattiva maggiore sta proprio nell’aspetto inquietante del luogo.
PARCO NAZIONALE DI TIMANFAYA, Lanzarote – Situato nella parte sud-occidentale dell’isola di Lanzarote, nell’Oceano Atlantico, il parco si estende per chilometri e chilometri tra sabbia nerastra o rossiccia e rocce nere, in un panorama di desolazione che fa immaginare di trovarsi sulla superficie lunare, che nello stesso tempo è di bellezza magnetica. Tutto questo è frutto di eruzioni vulcaniche avvenute 300 anni fa, responsabili di uno scenario da fine del mondo.
DALLOL, Etiopia – Esalazioni sulfuree che rendono l’aria irrespirabile, colori surreali, calore insopportabile: se c’è un posto che fa pensare all’Inferno questo il Dalloil, nella depressione della Dancalia. È uno dei luoghi più inospitali della terra, con temperature elevatissime e un’intensa attività vulcanica. Ha paesaggi surreali, con formazioni saline, solfuree e pozze acide dai colori vividi, come giallo, verde o arancione, dovuti alla presenza di zolfo, sale e ossidi di ferro. La sua bellezza selvaggia attiva un certo enumero di coraggiosi viaggiatori.
DEAD VLEI, Namibia - Il suo nome significa, alla lettera, "palude morta": in effetti, circa mille anni fa, il movimento delle gigantesche dune di sabbia di questa regione della Namibia ha deviato il corso di un fiume, lasciando completamente senz’acqua tutta la zona. La regione è stata così letteralmente bruciata dal sole e dalla siccità, tanto da disseccare la vegetazione. Lo dimostrano gli scheletri anneriti di un centinaio di alberi di alto fusto, tutti ultra- millenari, come una vera foresta pietrificata. 451417053
GROTTA DELLA SIBILLA CUMANA, Bacoli, Napoli – Senza andare fuori dall’Italia, una delle porte dell’aldilà potrebbe trovarsi nei pressi di Napoli; l’antro della Sibilla è una galleria artificiale di epoca greco-romana, ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica città di Cuma. Secondo gli storici, sarebbe questo il luogo in cui la sacerdotessa di Apollo, una delle più importanti figure profetiche delle religioni greca e romana, citata anche nell'Eneide di Virgilio, pronunciava i suoi vaticini. L'antro, crollato nella parte iniziale, è interamente scavato nel tufo ed ha un andamento rettilineo.
VULCANO LAKI, Islanda - Si trova nell’Islanda meridionale, nel Parco Nazionale del Vatnajökull. Non è particolarmente elevato: raggiunge appena gli 812 metri sul livello del mare, ma è a suo modo speciale. Il Laki, infatti, non possiede il classico cono dal quale viene espulsa la lava: questa fuoriesce da una fenditura nel suolo dalla quale sgorgano fontane di materiale incandescente, con emissioni che spesso durano per molto tempo. La sua eruzione più devastante risale al 1783, quando nella fessura si formarono ben 130 crateri.
GROTTA DI FINGAL, Isole Ebridi, Scozia - Pilastri di basalto grigio ferro dalle forme geometriche rigorosamente ottagonali, imboccatura stretta e buia: insomma, un antro inquietante, spesso battuto dal mare in burrasca. La grotta è stata generata da una colata lavica avvenuta milioni di anni fa, e sembra il luogo giusto per incontrare personaggi soprannaturali, un po' luciferini.
SALAR DE UYUNI, Bolivia –L’inferno può essere totalmente bianco? Sì, se ci troviamo nel deserto di sale più grande della terra, una distesa immensa e desolata di quasi 11.000 chilometri quadrati, formatosi a seguito del prosciugamento di un lago preistorico. Nella sua desolazione è di grandiosa bellezza, con un candore abbagliante che domina il paesaggio senza interruzioni.
PARCO GEOTERMICO HELL’S GATE, Rotorua, Nuova Zelanda – Fango ribollente, vapori densi, colori inquietanti: osservando questo scenario sembra di trovarsi davvero presso i cancelli de mondo dell’aldilà. Gli abitanti locali, non a caso, lo considerano un luogo infestato, ma in realtà queste piscine di fango e zolfo potrebbero avere proprietà curative. Le pozze termali erano in effetti adoperate dai guerrieri Māori per curare le proprie ferite, sfruttando i minerali contenuti nei fanghi. C’è anche una leggenda locale, secondo la quale una principessa Māori si gettò nelle acque per porre fine alla sua sofferenza causata da una pena d’amore: per questo la madre rinominò il luogo “Porta dell’Inferno.”