Tradizioni

Halloween: storia e curiosità su una notte da paura

Più che una festa è un fatto di costume: molto amata dai bambini, meno apprezzata tra gli adulti, ma con un suo significato e un suo interesse

31 Ott 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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Il 31 ottobre è la notte di Halloween, celebrata ormai ovunque nel mondo tra scheletri, streghe, ragni e zucche intagliate. L’evento, però, fa sempre discutere: i bambini lo amano perché offre l’occasione per travestirsi, andare a caccia di caramelle e altri dolciumi, fare scherzi strani e guardare film da paura. Altri lo apprezzano meno e contestano l’estraneità di questa festa rispetto alla nostra cultura e ne vedono soprattutto un fenomeno di marketing. Chi ha ragione? Come al solito, la verità sta nel mezzo. Ripercorriamo allora le origini e la simbologia di una notte “da paura”, scoprendone anche i lati buoni.

HALLOWEEN: DA DOVE NASCE – La parola Halloween nasce da un termine inglese di origine scozzese, “All Hallows' Eve” che significa "vigilia di Ognissanti", per indicare la data in cui si celebra, ovvero il 31 ottobre. Le prime celebrazioni storicamente documentate risalgono all'Alto Medioevo in Paesi nordici storicamente cattolici come l'Irlanda e la Scozia. Nell'Ottocento alcuni studiosi hanno ipotizzato che la festa di Halloween sia da collegare alla festività celtica di Samhain, che cadeva fra il 31 ottobre e il 1º novembre, nella quale si celebrava la fine della stagione estiva e ci si preparava ad accogliere i mesi invernali, ma questa derivazione è stata recentemente messa in dubbio. In ogni caso, i Celti credevano che durante la notte del 31 ottobre il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliasse, permettendo agli spiriti di tornare a vagare sulla terra. Per proteggersi da queste anime inquiete, non tutte amichevoli, nei villaggi si accendevano grandi fuochi e si indossavano maschere e costumi fatti di pelli di animali, per spaventare le anime defunte e tenerle lontane dalle case. Per la stessa ragione si creavano maschere di forma paurosa da collocare accanto alla porta delle abitazioni: Jack o'Lantern, la celebre zucca intagliata con il lumino all'interno, viene proprio da questa consuetudine.

LA ZUCCA INTAGLIATA – La consuetudine di scavare una zucca, ricavandone una maschera a forma di testa spaventosa, nasce dalla leggenda di Jack o’Lantern, un personaggio sinistro e furbo, il quale nel corso della sua vita osò sfidare perfino il demonio, battendolo in una partita a dadi e ottenendo in premio la rinuncia di Satana ai suoi diritti sull’anima di Jack, dopo la sua morte. Per questa ragione, quando Jack morì, fu respinto dal Paradiso per le nefandezze commesse in vita, ma anche dall’Inferno: fu perciò condannato a vagare senza fine, facendosi luce con un tizzone ardente che il diavolo gli aveva lanciato contro, che Jack aveva raccolto e conservato all’interno di una rapa intagliata, per avere almeno un po’ di luce. Con l’immigrazione di massa degli irlandesi negli Stati Uniti nell’Ottocento, la leggenda passò Oltreoceano dove venne adattata alle consuetudini locali: rimase l’abitudine di intagliare una maschera da paura all’interno di un ortaggio, ma alla rapa fu sostituita la zucca, più facile da reperire in terra americana e più facile da intagliare.

DOLCETTO O SCHERZETTO - Questa usanza, una delle più antiche legate ad Halloween, ha sia radici celtiche che origine cristiana. Nella tradizione celtica, invece, era viva l'usanza di lasciare fuori dalla porta un po' di cibo per le anime defunte di passaggio, in modo che potessero rifocillarsi senza spaventare gli abitanti chiusi tra le mura domestiche. Nel Medioevo cristiano, invece, all'inizio dell'inverno era comune che i mendicanti andassero di casa in casa in cerca di elemosina, offrendo in cambio preghiere per l'anima dei defunti della famiglia caritatevole, per ridurre il tempo che il defunto doveva trascorrere in Purgatorio. Questa pratica si chiamava "souling", dal nome dei "soul cake", i pani che si chiedevano in cambio delle preghiere.  Sfruttando probabilmente questa consuetudine, i bambini irlandesi e scozzesi presero l'abitudine di travestirsi in modo spaventoso e di andare di casa in casa per chiedere dolci o offerte, a volte recitando poesie o canzoni, secondo un'usanza chiamata "guising". Quando le usanze di Halloween passarono negli Stati Uniti, il guising si è trasformato nel più semplice "trick or treat", ovvero dolcetto o scherzetto: in questo caso, però, si minaccia uno scherzo, mentre nel "guising" era richiesta una piccola performance, come recitare una poesia o una barzelletta, in cambio di un dolce.   

IL LATO BUONO DI HALLOWEEN – Halloween non è una festa apprezzata da tutti. Molti ne contestano il carattere oscuro e un po’ gotico, che punta a evocare paura e personaggi spaventosi come scheletri, fantasmi e demoni secondo canoni estranei alla nostra cultura. Eppure, proprio questo suo carattere dark ha un lato positivo: costringe a trovarsi faccia a faccia con qualcosa che disgusta o fa paura, ma in modo controllato, tanto da suscitare risate e divertimento. Come dimostra il successo intramontabile di libri e film horror e noir, l’adrenalina provocata da situazioni di terrore, evidentemente fittizie, ha la capacità di scatenare reazioni di sollievo e di grande appagamento non appena la situazione si risolve per il meglio, un po’ come accade quando in un parco divertimenti ci si avventura su un’attrazione mozzafiato. Anche i bambini apprezzano questa caratteristica, secondo cui la paura, presa a piccole dosi, è divertente; uno dei passatempi preferiti per la sera di Halloween è infatti guardare in famiglia un film spaventoso (possibilmente insieme a mamma e papà). Naturalmente è compito dei genitori capire qual è la “dose” di paura giusta per ogni bambino e quali siano le maschere e gli intrattenimenti più adatti per ciascuno, a seconda dell’età e del carattere del piccolo. La cosa più importante è che i genitori siamo sempre presenti, per offrire il loro conforto e per ricordare che tutto questo è solo un gioco.