Ricordi di viaggio

Italiani e souvenir delle vacanze: ecco i più gettonati

Dalle calamite da frigorifero alle T-shirt, gli infiniti modi per portarsi a casa un pezzo di villeggiatura

11 Set 2025 - 06:00
 © Ufficio stampa

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Le vacanze lasciano un segno: i momenti vissuti trasformano l’anima e regalano esperienze che restano impresse anche dopo il rientro a casa. Ma per molte persone questo ricordo non può restare solo nella mente: deve prendere forma in modo da poterlo custodire nel tempo, quando i dettagli rischiano di svanire.
Per indagare il rapporto dei viaggiatori con i souvenir di viaggio, eDreams, tra le principali agenzie di viaggi online, ha condotto un sondaggio su 9000 intervistati in Italia, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. Dai risultati emerge che forse non esiste il souvenir universale, ma ci sono tanti modi diversi di conservare quelle sensazioni speciali.

IN PERCENTUALE - In materia di souvenir, gli italiani mostrano una forte propensione al collezionismo. Si tratta di un’abitudine ben consolidata per il 66% degli intervistati: tra questi, il 27% non torna mai a casa senza qualcosa di unico e speciale e il 39% acquista con regolarità. E se per un ulteriore 27% resta un gesto occasionale, solo il 7% ammette di concedersi un souvenir raramente - o mai. Nella scelta del ricordo perfetto, quasi la metà degli italiani (49%) si lascia guidare dai propri interessi personali, il 35% segue l’ispirazione del momento, mentre il 16% si affida ai consigli esperti delle guide locali. Tra gli articoli prediletti, il 52% dei viaggiatori del Belpaese non resiste al fascino dei grandi classici - come t-shirt, portachiavi e calamite. C’è anche chi preferisce crearseli da sé attraverso fotografie e diari di viaggio personali (47%) e chi punta sul gusto acquistando delizie gastronomiche da assaporare una volta rientrati (36%). Meno gettonati, invece, gioielli, opere d’arte o artigianato locale (30%) e oggetti insoliti come i set di cortesia degli hotel (20%).

LE RAGIONI - Ma perché collezioniamo souvenir? Secondo il 69% degli italiani, si tratta di un modo per conservare un ricordo tangibile dell’esperienza vissuta. Tra le altre ragioni, il 38% ne apprezza soprattutto il valore simbolico o culturale, mentre il 23% punta ad arricchire una collezione già esistente – o ad avviarne una nuova grazie a un oggetto scoperto durante una vacanza, come ha affermato il 34% degli intervistati. Una volta tornati a casa, gli esploratori del Belpaese arricchiscono il racconto di viaggio condividendo i propri acquisti con le persone care: il 71% li mostra ai familiari, il 51% agli amici e il 44% al partner, trasformando ogni oggetto in un piccolo frammento di storia da raccontare.

PREFERENZE GENERAZIONALI - La selezione del souvenir di viaggio ideale non è una scienza esatta, ma un rito personale che segue gusti, attitudini e tendenze generazionali. Secondo i dati di eDreams, in Italia i giovani sono i più fedeli alle proprie collezioni: per il 79% della Gen Z è un’abitudine ben consolidata, se non irrinunciabile, mentre gli over 65 prediligono acquisti saltuari o rari (48%). A condizionare la scelta sono soprattutto gli interessi personali, ma superati i 65 anni prevalgono gli acquisti d’impulso (42%). Tra gli altri fattori, la Gen Z è la più incline a lasciarsi influenzare dai social media (18%), mentre i 35-44enni seguono i consigli delle guide locali (18%). E se entrambe le metà del cielo tendono a far prevalere gusti e passioni personali, gli uomini si fanno guidare più spesso delle viaggiatrici dall’impulso (36%) e dai suggerimenti degli esperti (18%).

I GRANDI CLASSICI - Nella scelta del ricordo di viaggio perfetto, sembra poi che gli italiani non sappiano resistere al fascino dei grandi classici come t-shirt e calamite: prima fra tutte la Gen Z (61%), che mostra curiosità anche nei confronti degli oggetti più insoliti (24%). Tra le altre categorie emerge una forte passione per le fotografie e i diari di viaggio, sentita soprattutto dagli over 65 (51%), e per i souvenir enogastronomici, prediletti dai 35-44enni (44%), mentre i 25-34enni sono i più inclini a collezionare bambole, opere d’arte o artigianato locale (35%). Fra uomini e donne, queste ultime mostrano una preferenza verso i tradizionali souvenir (54%) le fotografie di viaggio (54%) e i prodotti alimentari (42%) rispetto ai viaggiatori maschi (50%, 40%. 30%).

E GLI ALTRI PAESI? - Fuori dai confini nazionali, le differenze latitudinali mostrano approcci diversi all’arte del souvenir perfetto: i più affezionati alle proprie collezioni sono portoghesi (39%) e spagnoli (37%), che ammettono di regalarsi sempre un ricordo di viaggio da conservare dopo il rientro. All’estremo opposto, i britannici si rivelano più distaccati da quest’abitudine: solo il 12% si dimostra un fedele collezionista di souvenir, mentre uno su quattro (24%) dichiara di acquistarli solo raramente – o di non farlo mai. Tra le categorie preferite, emergono due tendenze: da un lato, i ricordi personali come fotografie e diari di viaggio sono prediletti soprattutto dai francesi (55%) e dagli statunitensi (52%); d’altro canto, portoghesi (62%), italiani (52%) e spagnoli (52%) sono i più fedeli amanti di t-shirt, calamite e altri classici da bancarella – con questi ultimi che si divertono a curiosare anche tra gli oggetti più insoliti (33%).

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