© Istockphoto | Lago d'Orta
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Qui Nietzsche s'innamorò perdutamente di Lou Salomé e prese ispirazione per "Così parlò Zarathustra"
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Quello d’Orta viene considerato, a ragione, il più romantico dei laghi italiani. Sulle sue acque si specchiano paesi ricchi di capolavori, di storia e di leggende medievali. Al centro l’incantevole Isola di San Giulio.
STORIA E LEGGENDA - Nella storia del magnifico lago d’Orta si mescolano realtà e leggenda. A cristianizzare queste terre - narra la leggenda medievale - fu San Giulio, che avrebbe liberato l’isola che oggi ne porta il nome dai serpenti, simbolo probabilmente degli eretici ariani. Sull’isola il santo fondò una chiesa, dove volle essere sepolto. Da allora l’isola fu il centro della vita non solo religiosa, ma anche civile amministrativa della Riviera d’Orta e i vescovi di Novara (sotto la cui giurisdizione si trovava) vi fecero edificare un palazzo, dove spesso risiedevano. La chiesa divenne meta di pellegrinaggi, anche perché godeva la fama di liberare gli indemoniati dal maligno.
ORTA SAN GIULIO E NIETZSCHE - Situata su un verde promontorio che si stacca dalla riva occidentale del lago, Orta San Giulio è un piccolo gioiello d’arte e di storia, da visitare a piedi dopo aver lasciato l’automobile nei parcheggi che circondano il centro storico. A scoprirne il fascino furono, alla fine del’700, i viaggiatori inglesi, incantati dalle profonde acque verde azzurre del lago, dalla sua lussureggiante natura, dai suoi tesori artistici. Ad amarla, furono poeti, scrittori, letterati, come il romanziere francese Honoré de Balzac e il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche che, nel 1882, durante una passeggiata sul Monte Santo si innamorò perdutamente della sua compagna di viaggio, la poetessa russa Lou Salomé. Lou lo respinse. In seguito, Nietzsche scrisse il suo capolavoro “Così parlò Zarathustra”, datandolo “Von Orta an” (cioè “Da Orta in poi”).
IL SALOTTO DEL LAGO - Dal Duecento sede della Signoria di San Giulio, il paese - vero e proprio salotto del lago- degrada verso il lago, di fronte all’Isola di San Giulio. La parte più antica, con caseforti romaniche, risale al medioevo ma fu durante il Rinascimento e il barocco che l’abitato prese il suo aspetto attuale, caratterizzato da palazzi signorili, cortili interni, giardini all’italiana. Cuore e salotto del borgo è piazza Mario Motta, delimitata su tre lati da edifici con grandi archi al pianoterra e sul quarto aperta verso il lago: qui si trova il palazzo della Comunità (1582), dove un tempo aveva sede il Consiglio della Riviera (che raggruppava dall’XI sec. tutte le comunità del lago, salvo Omegna) e si amministrava la giustizia. Con la scala esterna che collega l’ampio porticato del piano terra con l’unico salone del piano superiore, ha la facciata decorata con gli stemmi dei vescovi-conti della zona.
LA MERAVIGLIA DEL SACRO MONTE - Pure cinquecentesca è la parrocchiale dell’Assunta, che si trova in cima alla salita di via della Motta, accanto alla quale prende il via la strada che, in circa mezzora di cammino, porta sul Sacro Monte, vero tesoro artistico di Orta. Edificato fra la fine del’500 e l’inizio del’600 (ma l’ultima cappella fu terminata nel 1785) sull’altura che domina il paese, il Sacro Monte è uno dei santuari più conosciuti del Piemonte ed è dedicato a San Francesco. Si tratta di un complesso devozionale composto da 21 cappelle immerse nel bosco, realizzato su progetto del padre cappuccino Cleto de Castelletto Ticino per raccontare ai fedeli la storia del poverello di Assisi ed invitarli a riflettere e a pregare. Nelle cappelle sono narrati – con 375 statue in terracotta a grandezza naturale molto realistiche ed espressive e oltre 900 affreschi - episodi della vita del santo: il percorso, a spirale, era stato studiato fin dall’inizio mettendo in stretta correlazione gli edifici e la natura in cui erano collocati e quindi parte del bosco era stato lasciato intatto, parte era stato modificato piantando lungo i sentieri piante ed essenze particolari, come siepi ed arbusti di bosso e di lauro, che guidassero il cammino e permettessero riposanti soste all’ombra. Un tempo non vi era nessuna vista sul lago, per non distrarre i pellegrini dalla preghiera. Oggi da alcune cappelle e dal sagrato della chiesa di San Nicolao, dove termina il percorso, si scorgono invece scorci suggestivi sul Cusio. Per proteggere e tutelare lo straordinario patrimonio d’arte e di natura del Sacro Monte d’Orta è stata istituita una Riserva naturale speciale, che si estende attorno al complesso devozionale per 13 ettari, un luogo ideale per compiere rilassanti passeggiate.
ISOLA SAN GIULIO, BELLEZZA SENZA TEMPO - Da piazza Motta di Orta San Giulio si prende il traghetto per l’isola San Giulio, dove si approda dopo una decina di minuti di traversata. Regno del silenzio e della pace, da tempo immemorabile cuore religioso del lago e meta di pellegrini e viandanti, è ancor oggi sede di un convento di monache di clausura. La piccola isola (il suo perimetro è di soli 700 m) ha forma ovale, e si visita seguendone l’unica strada, che la percorre ad anello. Antichissima è la sua chiesa, a cui si accede salendo lungo una scalinata coperta: la leggenda vuole che a fondarla sia stato lo stesso San Giulio nel IV sec. Ricostruita nel IX sec., ampliata e riadattata a più riprese, è decorata con affreschi settecenteschi e conserva al suo interno un prezioso pulpito medievale in marmo nero, scolpito verso l’XI sec., capolavoro dell’arte romanica. Nella cripta è sepolto San Giulio, la cui tomba era venerata fin dall’antichità. Attorno alla chiesa si trovano il palazzo vescovile, l’abbazia benedettina femminile Mater Ecclesiae e una serie di edifici costruiti fra il XVI e il XIX sec.
I DINTORNI: LA TORRE DI BUCCIONE E IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO - La torre medievale di Buccione, che svetta sulla cima di un colle sulla sponda orientale del lago, vicino al paese di Gozzano, è considerata il simbolo del lago d’Orta. La si raggiunge in circa 15 minuti seguendo un sentiero che si stacca dalla strada provinciale Gozzano-Miasino: la passeggiata è piacevole e, una volta in alto, la vista è superba. La torre faceva parte di un castello edificato all’inizio del’200, di proprietà del vescovo di Novara. Ora è il cuore della Riserva naturale speciale del colle e della torre di Buccione. Nell’entroterra occidentale del lago, il paese di Madonna del Sasso - a circa 700 m di altitudine- prende il nome dal grande santuario edificato alla metà del’700 su una roccia a strapiombo su lago. Con la sua sagoma candida, lo si scorge fin da lontano. La vista dal sagrato è impareggiabile. All’interno un complesso ciclo pittorico di Lorenzo Peracino (1710-1798) e un monumentale organo del’500.
OMEGNA, IL CAPOLUOGO - Capoluogo storico e città principale del lago d’Orta, Omegna si trova sulla sua sponda settentrionale. È nota per le sue aziende di piccoli elettrodomestici e casalinghi, che fra l’altro vendono i loro prodotti anche negli spacci aziendali, diventati ormai una sorta di nuova attrattiva turistica della zona. La parte vecchia dell’abitato è raccolta attorno a piazza XXIV aprile, affacciata sul lago, che ha alle spalle il caratteristico borgo dei pescatori. Nel parco Rodari, un ex area industriale recuperata ad uso culturale e sociale, si trova il Forum- Fondazione museo delle arti e dell’industria, attivo centro culturale con auditorium, sale esposizioni e un museo dove fra l’altro è documentata la storia della produzione locale dei casalinghi, con particolare riguardo al rapporto fra designer e applicazione tecnologica.