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Il nuovo hub del Gruppo Casalasco, a Fontanellato (nel Parmense), rappresenta un centro d’eccellenza per il futuro della filiera italiana del pomodoro
Accelerare lo sviluppo di prodotti e processi più efficienti, ridurre l’impatto ambientale e rafforzare la capacità delle imprese italiane di competere sui mercati internazionali, mantenendo radici solide nelle comunità locali. Con questi obiettivi il Gruppo Casalasco, leader nella filiera integrata del pomodoro e punto di riferimento per l’industria alimentare italiana, ha dato vita a Fontanellato, nel Parmense, all’Innovation Center, un luogo dove ricerca e tradizione si incontrano per progettare il futuro del Made in Italy agroalimentare.
All’inaugurazione dell’hub dedicato alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione sostenibile, hanno partecipato, tra gli altri, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, l’amministratore delegato del Fondo FSI, Maurizio Tamagnini e il Presidente della Tech Europe Foundation, Ferruccio Resta, a conferma del valore strategico dell’iniziativa per l’intero comparto agroalimentare nazionale.
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“L’inaugurazione di questo Innovation Center - ha detto il ministro Urso a margine dell’evento - rappresenta un passaggio fondamentale. Non è solo un luogo fisico: è la dimostrazione che, quando un territorio crede nella collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni, nascono modelli da replicare altrove. Dobbiamo moltiplicare casi come questo, perché sono essi stessi un asset strategico per la crescita del Paese".
Il centro è pensato come un ecosistema aperto in cui la competenza scientifica si fonde con il saper fare agricolo e industriale del Gruppo. “L’Innovation Center non è solo un laboratorio, ma un motore strategico per l’intero Gruppo - ha commentato Costantino Vaia, amministratore delegato di Casalasco S.p.A. -: un investimento che traduce la nostra visione di crescita sostenibile e responsabile, capace di anticipare i bisogni dei consumatori di domani e di rafforzare il ruolo del Made in Italy nel mondo”.
A sostenere gli obiettivi prefissatisi dal Gruppo, la partnership stratta tra Casalasco e il Fondo FSI.
“FSI ha investito in Casalasco, in partnership con gli agricoltori azionisti e la Cooperativa, per creare un leader agroalimentare italiano nel mondo - ha dichiarato Maurizio Tamagnini, Amministratore Delegato di FSI -. Al centro del progetto condiviso, che prevede il raddoppio dimensionale nei prossimi anni, c’è la ricerca tecnologica di prodotti italiani sempre più di qualità, che possono essere valorizzati a premio all’estero, continuando a supportare lo sviluppo di una filiera sostenibile tricolore del pomodoro e del basilico”.
Il nuovo edificio, firmato dallo studio Gazza Massera Architetti, reinterpreta in chiave contemporanea le cascine padane, con materiali tradizionali e tecnologie di ultima generazione, in equilibrio tra memoria e innovazione. Nei suoi mille metri quadrati trovano spazio un laboratorio e una cucina sperimentale, dove vengono sviluppate nuove ricette e testate soluzioni di prodotto, un auditorium multifunzionale e un Archivio Sensoriale immersivo, che racconta i valori e la storia del gruppo attraverso stimoli visivi, sonori e olfattivi.
L’arte è parte integrante del progetto, con un murale-manifesto firmato da Marianna Tomaselli che traduce in linguaggio visivo i valori di Casalasco, mentre il verde che circonda la struttura (con orti, serre ed aree relax) diventa metafora concreta della strategia di sostenibilità del Gruppo.
“L’Innovation Center per noi non è un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio - ha spiegato Marco Sartori, presidente di Casalasco SpA e del Consorzio Casalasco del Pomodoro -. Nasce per accogliere idee, sperimentazioni e collaborazioni, dando vita a soluzioni sostenibili e innovative che rafforzano ulteriormente la competitività della nostra filiera integrata”.
E infatti, nel percorso che vede protagonista Casalasco, l’inaugurazione dell’hub rappresenta solo una prima tappa. Accanto all’edificio sorgerà a breve un parco agri-voltaico realizzato con l’Università Cattolica di Piacenza, che coniugherà la coltivazione del pomodoro con la produzione di energia rinnovabile. Sarà proprio questa energia ad alimentare l’Innovation Center, chiudendo un ciclo virtuoso di economia circolare e responsabilità ambientale.