Telemarketing selvaggio: i dati del fenomeno
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Le truffe telefoniche via chiamate automatiche causano perdite globali per 76 miliardi di dollari: tra le tecniche più usate, lo spoofing per nascondere numeri esteri
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Quattordici. È il numero medio di telefonate moleste che ogni cittadino italiano riceve ogni mese – neonati compresi. Un totale impressionante di quasi 10 miliardi di chiamate indesiderate all’anno, spesso provenienti da numeri solo all'apparenza italiani.
Secondo i dati della società Hiya, l’Italia è tra i Paesi più bersagliati d’Europa dal telemarketing selvaggio, insieme a Francia e Spagna. Il 56% di queste chiamate ha finalità truffaldine, il resto propone offerte commerciali mai richieste. La trappola più frequente? Chiamate da numeri che sembrano italiani ma non esistono affatto. Si tratta infatti, di telefonate che appaiono con prefissi familiari – 02, 06, 081 – o strutture identiche a quelle dei cellulari. Se si prova a richiamare, però, il numero è irraggiungibile.
Dietro, spesso, ci sono call center illegali con sede all’estero che utilizzano la tecnica dello "spoofing": manipolano il numero visualizzato sul display per mascherare la vera origine della chiamata e aggirare il Registro delle opposizioni.
Per contrastare questo fenomeno, l’Agcom ha predisposto, insieme agli operatori telefonici italiani, un sistema a doppia barriera tecnologica.
Il sistema è progettato per non interferire con chi chiama legittimamente dall’estero – come un italiano in viaggio – ma rappresenta un cambio di passo contro i truffatori.
Oltre al fastidio quotidiano per gli utenti, il telemarketing selvaggio rappresenta anche un problema economico globale. Secondo la società di analisi Juniper Research le perdite generate dalle chiamate automatiche fraudolente – note anche come "robocall" – hanno raggiunto i 76 miliardi di dollari nel 2024 a livello mondiale, in crescita rispetto ai 64 miliardi del 2023.
Queste chiamate, spesso mascherate da numeri locali o cellulari apparentemente affidabili, sono usate per truffare milioni di persone ogni anno attraverso falsi contratti, offerte ingannevoli o tentativi di phishing telefonico. Una minaccia in espansione, alimentata dall’automazione dei sistemi di composizione numerica e dalla difficoltà, per i consumatori, di distinguere le comunicazioni lecite da quelle illecite.
Il fenomeno sta spingendo molti Paesi ad adottare misure di contrasto tecnologiche e regolamentari sempre più rigorose, come quelle annunciate dall’Agcom in Italia, nel tentativo di frenare una delle forme di frode più invasive e pervasive.
L’efficacia dello scudo sarà presto messa alla prova. Esiste infatti il timore che i call center illegali decidano di trasferirsi fisicamente in Italia, eludendo così un sistema pensato per bloccare le chiamate mascherate dall’estero. Uno scenario che costringerebbe le autorità a immaginare ulteriori contromisure.