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Vanessa Incontrada e il matrimonio "consapevole": così è cambiato il modo di dire sì

Un crescente numero di coppie sceglie l'altare dopo anni di fidanzamento o convivenza: l'amore maturo diventa una conquista, tra consapevolezza, libertà e un pizzico di follia

30 Ott 2025 - 17:18
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Dimenticate i matrimoni lampo e le fughe d'amore da copertina: oggi il vero lusso sentimentale è aspettare di conoscersi davvero, di sbagliare, di crescere insieme. C’è un momento, nella vita, in cui non hai più bisogno di dimostrare niente a nessuno. Dunque il matrimonio non è più un obbligo sociale, ma una scelta consapevole della coppia, che decide di scegliersi ancora, dopo anni di relazione. 

Un sì consapevole, non tardivo

 Un tempo ci si sposava per iniziare una vita insieme. Ora lo si fa quando quella vita è già cominciata. Secondo i dati Istat, l'età media del primo matrimonio in Italia supera ormai i 36 anni per le donne e i 39 per gli uomini. Ma dietro la statistica c'è un racconto più profondo: il matrimonio non è più un obbligo sociale, bensì una scelta consapevole, spesso simbolica. Vanessa Incontrada lo sa bene: dopo sedici anni di complicità e vita condivisa, a 46 anni ha detto sì al suo compagno. "Ci siamo guardati e mi ha detto: "Che ne dici se facciamo questo passo?”, e io ho detto subito di sì", ha raccontato in un'intervista recente con il sorriso di chi non ha bisogno di effetti speciali. Un sì maturo, spontaneo e per questo pieno di senso. 

Il matrimonio non è più un punto di partenza

 Secondo i dati Istat, l'età media del primo matrimonio in Italia supera ormai i 36 anni per le donne e i 39 per gli uomini. Ma dietro la statistica c'è un racconto più profondo: il matrimonio non è più un obbligo sociale, bensì una scelta consapevole, spesso simbolica. Chi si sposa dopo i 40 lo fa con la testa e il cuore allineati: dopo aver costruito carriere, affrontato fallimenti, fatto pace con sé stessi. È un amore che non cerca di completarsi, ma punta alla condivisione.

I vantaggi dei sì maturi

 La verità è che l'amore adulto è più libero. Ci si conosce meglio, si accettano i propri limiti e si smette di chiedere all'altro ciò che non può dare. I conflitti fanno meno paura, la passione è più autentica, perché non deve dimostrare nulla. Sposarsi a 40 o 50 anni significa anche godersi la leggerezza del "non doverlo fare per forza". Nessuno ti impone di salire all'altare, non te lo impongono le convenzioni sociali, ma ci vai perché lo vuoi. E nella maggior parte dei casi questa scelta consapevole e meditata è il segreto delle storie che durano.

Non è tutto facile

 Naturalmente, non sono tutte rose e fiori. A questa età, si arriva con ritmi consolidati, spazi personali definiti, talvolta figli o carriere impegnative da gestire. Fondere due vite adulte può essere più complesso che costruirne una da zero. Serve dialogo, rispetto e, soprattutto, la capacità di non vedere il matrimonio come un punto d'arrivo, ma come un nuovo inizio. Come dichiara Vanessa Incontrada, immaginandosi le nozze: "Non penso che cambierà il nostro modo di vivere, però mi emoziona molto pensare che quel giorno ci guarderemo negli occhi e ci diremo di sì. È un momento che condividi con gli altri, ma mi immagino anche che in quell'istante fai sparire tutto quello che ti circonda".

Un amore che sceglie, non che rincorre

 Il fascino dei matrimoni in età adulta sta tutto qui: nella libertà di scegliere ogni giorno la stessa persona, senza pressioni, senza scadenze. In un'epoca che va di corsa, fermarsi per dire "sì, lo voglio" può essere il gesto più rivoluzionario di tutti. In fondo, il vero romanticismo non ha età.
A volte è proprio quando smetti di cercare il momento perfetto che l'amore ti sorprende - con una proposta semplice, uno sguardo condiviso e la certezza della scelta.

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