Speciale Addio a Pippo Baudo, è morto "l'uomo che inventò la televisione"
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Morte Pippo Baudo, il saluto di Beppe Grillo: "Al Supremo non dire 'l'ho scoperto io'"

Il comico e fondatore del M5S ricorda il conduttore scomparso con una battuta affettuosa

17 Ago 2025 - 12:02
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Tra gli omaggi a Pippo Baudo che si susseguono, arriva anche il saluto di Beppe Grillo che fu lanciato proprio dal conduttore. ''Caro Pippo, ora che comparirai al Supremo cerca di non dire 'l'ho scoperto io'. Con immenso affetto, Beppe'', ha scritto sui social il comico genovese e cofondatore del M5St che ha anche condiviso uno scatto d'epoca che lo ritrae accanto allo storico conduttore televisivo, scomparso sabato 16 agosto all’età di 89 anni.

La vocazione dello scopritore di talenti è sempre stato nel dna di Pippo Baudo fin dagli inizi della sua carriera. "Questo l'ho inventato io!" è uno dei tormentoni che nel corso degli anni gli verranno attribuiti. Negli anni ha lanciato figure come Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Giorgia e molti altri. Beppe Grillo è stato uno di questi.

Era stato notato da Baudo nel 1977, mentre si esibiva nel cabaret milanese La Bullona, e venne subito lanciato in televisione dal presentatore che gli impose il cambio di nome d'arte da Giúse, come lo chiamavano da sempre gli amici. Sul piccolo schermo arrivò nel gioco a quiz "Secondo voi", andato in onda tra il 1977 e il 1978, cui fecero seguito, nel 1979, altre partecipazioni a "Luna Park", sempre condotto da Baudo. Da lì poi il successo e un legame stretto che videro in comico partecipare anche a edizioni di "Domenica In" e "Fantastico".

Proprio durante la settimana edizione di "Fantastico", il 15 novembre 1986 per la precisione, il comico fu ospite e fece il famoso sketch sulla visita della delegazione del Partito Socialista Italiano in Cina. Dal partito arrivarono lamentele con Grillo che fu allontanato dalla tv di Stato mentre il conduttore fu richiamato dai dirigenti Rai. Alla fine stagione dopo una polemica con l'allora presidente della Rai Manca, socialista, che lo accusò di fare una tv nazional-popolare, decise di lasciare la Rai e di passare al gruppo Fininvest.

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