Speciale Addio a Pippo Baudo, è morto "l'uomo che inventò la televisione"
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Addio a Pippo Baudo, è morto a 89 anni "l'uomo che inventò la televisione"

Ha condotto tredici Festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da "Canzonissima" a "Domenica in"

16 Ago 2025 - 22:44
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È morto a Roma all'età di 89 anni Pippo Baudo. Simbolo della tv italiana, ha condotto tredici Festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da "Canzonissima" a "Domenica in". La notizia, appresa da fonti vicine alla famiglia, è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma. L'ultima sua uscita pubblica risaliva alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, sorridente anche se in sedia a rotelle immortalato in vari scatti contornato da tanti amici, mentre a febbraio di quest'anno era apparso in una foto social con Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Pippo Baudo si è spento serenamente in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti delle persone più care. 

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, laureato in giurisprudenza, innamorato del mondo dello spettacolo, si trasferì a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo. Pippo Baudo ha conquistato l'affetto del pubblico con "Settevoci" (1966-70) e "Canzonissima" (1972-73), raggiungendo poi il grande successo negli anni 80 con programmi come "Domenica in" (1979-85, 1991-92), "Fantastico" (1984-86 e 1990), "Serata d'onore" (1983, 1986) e numerose edizioni del Festival di Sanremo (1968, 1984-85, 1987, 1992-96, 2002-03, 2007-08).

Dal 1987 al 1988 è stato direttore artistico di Canale 5, per tornare poi alla Rai: prima su Raidue con una serie di "Serata d'onore" (1989), poi su Raiuno con "Gran Premio" (1990), "Varietà" (1991), "Luna Park" (1994-96), "Papaveri e papere" (1995), "Mille lire al mese" (1996). Dal 1989 al 1997 è stato direttore artistico (e dal 2000 presidente) del Teatro Stabile di Catania, nel 1994 ha assunto la direzione artistica della Rai, fino alle dimissioni del maggio 1996. È proprio in questo periodo di rottura con la tv di Stato che Baudo esordisce a teatro con il musical di Garinei e Giovannini "L'uomo che inventò la televisione", giocato sul suo ruolo iconico nella tv italiana e anche sul tormentone "l'ho inventato io" a lui associato per il gran numero di talenti lanciati nel corso della sua carriera.  

In seguito, rientrato a Viale Mazzini, ha condotto i programmi "Giorno dopo giorno" (1999, divenuto nel 2000 Novecento. Giorno dopo giorno), Passo doppio (2001), Il Castello (2002-2003) e nuovamente Domenica in (2005-10). Nel 2010 ha condotto su Raitre "Novecento", e nel 2012 il programma in prima serata Il viaggio, riconfermato per una seconda edizione l'anno successivo. Ha raccontato la sua lunga carriera nell'autobiografia "Ecco a voi". Una storia italiana, scritta nel 2018 con Paolo Conti e ha condotto Sanremo giovani. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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