A "Verissimo" la cantante esprime la sua posizione sul ricorso al suicidio assistito
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Ospite a "Verissimo" per presentare il suo libro "Quel profumo di brodo caldo", Iva Zanicchi ripercorre momenti cruciali della sua vita, dall’infanzia semplice e segnata da forti valori familiari agli anni dell’ascesa nel mondo dello spettacolo.
Nel salotto di Silvia Toffanin, la cantante riflette non solo sul passato, ma anche su temi delicati legati all’attualità, come la recente scomparsa delle gemelle Kessler, avvenuta il 17 novembre, a 89 anni, attraverso il suicidio assistito.
"Sono rimasta molto colpita dalla loro decisione", confessa l'interprete di "Zingara", con tono fermo, ma commosso. Ammette di comprendere che ognuno, davanti alla fragilità dell’età e alla malattia, possa cercare una via che rispecchi la propria dignità, ma lei, da credente e donna d’altri tempi, fatica ad accettare l’idea di scegliere consapevolmente la fine.
"Andrò controcorrente, ma a me è dispiaciuto molto perché la vita è sacra, bisogna viverla fino all’ultimo istante, salvo per i casi più tragici", spiega.
Infine, con il tono affettuoso di chi le ha conosciute, Zanicchi le ricorda come due figure eleganti, sofisticate, simbolo di un’eleganza internazionale poco comune nel panorama italiano: "Erano bellissime e diverse da noi".
Un ricordo che diventa quasi preghiera, perché, racconta, negli ultimi giorni ha pensato spesso a loro: "Ho pregato tanto per entrambe".