A "Verissimo" l’ex vincitrice del "Grande Fratello" ripercorre la lunga sfida con i problemi cardiaci
© Da video
Martina Nasoni, ospite a "Verissimo", ripercorre con emozione la sua storia, segnata fin dall’infanzia da una grave patologia cardiaca. "A 12 anni ho avuto il primo pacemaker, lì è finita la mia spensieratezza", racconta con voce commossa, spiegando come l’impianto, pur necessario, abbia rappresentato una brusca interruzione del suo percorso di crescita. Da quel momento, nulla è stato più come prima: la sua adolescenza, dice, "è venuta a mancare", mentre intorno a lei gli altri coetanei vivevano senza limiti né restrizioni.
Nasoni spiega che fin da bambina la sua vita era scandita da medicine, controlli e limitazioni. Non poteva correre, non poteva fare sport, non poteva condividere con gli altri le esperienze tipiche dell’età ("Non è facile, quando sei piccolo, spiegare agli altri quello che stai vivendo"). E, col tempo, è arrivato anche il bullismo: la scuola, sottolinea, "non può essere un campo minato, dovrebbe essere un porto sicuro".
Oggi, dopo anni di cure e monitoraggi, è arrivata la svolta. La ragazza racconta il momento in cui i medici le hanno proposto il trapianto di cuore: una decisione difficile, vissuta con timore e consapevolezza. "All’inizio ho pensato 'no'. Poi ho ripensato a tutto quello che avevo passato e mi sono detta: questo è un regalo che Martina deve fare a se stessa". L’intervento è avvenuto lo scorso agosto, dopo un lungo percorso: "I medici hanno voluto darmi una vita migliore a 27 anni".
Il giorno dell’operazione, Nasoni ha salutato il suo cuore naturale come si saluta una parte di sé: "L’ho accompagnato verso la morte piano piano, cercando di calmarlo. Gli ho detto 'sei stato grande, hai retto più del dovuto, però è arrivato il momento di riposare'".
Ora, aggiunge, dentro di lei batte un cuore nuovo, forte, pieno di vita: "È stato come accogliere una nuova esistenza dentro di me. Grazie a un’altra persona, io sono qui e sto raccontando questa storia". A quel cuore, ha sentito il bisogno di dare un nome: "Lui è Liam", ha rivelato con un sorriso.