ecco le novità

Eurovision Song Contest cambia regolamento dopo le proteste contro Israele

Ridotti da 20 a 10 i voti da cellulare per ogni spettatore e rafforzate le misure di controllo per individuare frodi

22 Nov 2025 - 12:23
 © sito ufficiale

© sito ufficiale

Il televoto record che ha la cantante israeliana Yuval Raphael durante l’Eurovision Song Contest 2025 ha lasciato dietro di sé un’onda lunga di commenti, dubbi e polemiche che hanno attraversato l’Europa. Un risultato inatteso nelle proporzioni e contestato da parte di alcune delegazioni (Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Islanda e Finlandia), che ha spinto la European Broadcasting Union a mettere mano a un regolamento rimasto quasi immutato negli ultimi anni, in vista dell'edizione 2026 (Vienna, 12-16 maggio). La decisione, comunicata dopo settimane di confronti e analisi tecniche, nasce dall’esigenza di ristabilire trasparenza e bilanciamento tra il voto popolare e quello delle giurie, tutelando la credibilità di una manifestazione che ogni anno catalizza milioni di spettatori davanti allo schermo e sui social.

Il televoto record che ha acceso le polemiche

  Il cuore della vicenda è quel risultato che ha visto Israele ottenere un numero di preferenze particolarmente elevato nel televoto, superando di gran lunga le attese e generando perplessità tra gli addetti ai lavori. A far discutere non è stato soltanto il primato numerico, ma la distribuzione geografica dei voti: un flusso considerato anomalo da vari osservatori, tanto da indurre l’organizzazione a un’analisi approfondita dei dati raccolti. Le domande sul peso del pubblico e sulla possibilità che dinamiche esterne potessero condizionare il risultato finale hanno alimentato il confronto tra sostenitori e critici della formula attuale.

Le motivazioni dell’intervento dell’EBU

  La EBU ha scelto di intervenire sottolineando la necessità di garantire, per ogni edizione futura, un equilibrio più solido tra i punteggi delle giurie e quelli del televoto. Nelle comunicazioni ufficiali, l’organizzazione ha parlato di volontà di "rafforzare la percezione di imparzialità del concorso” e di “proteggere la competizione da possibili distorsioni". Una scelta che rientra nella tradizione dell’ente di monitorare costantemente l’andamento del contest e intervenire quando le dinamiche interne o il contesto internazionale rendono necessario un aggiustamento delle regole.

Come cambiano le regole del voto

  Le novità introdotte per la prossima edizione puntano su tre aspetti principali. Il primo riguarda il peso del televoto, che verrà ridotto per evitare squilibri troppo marcati tra preferenze del pubblico e giudizi delle giurie internazionali. Il secondo concerne l’introduzione di limiti geografici, necessari per prevenire concentrazioni di voto provenienti da singole aree che possono alterare la rappresentatività del risultato. Il terzo punto è legato alla trasparenza: il nuovo sistema prevede report pubblici e verifiche esterne sul processo di conteggio, con l’obiettivo di rendere più chiara e controllabile ogni fase della raccolta dei voti. Verranno quindi dimezzate le preferenze che potranno essere espresse da ciascun fan (passano da 20 a 10), mentre le giurie vere e proprie diverranno operative già dalle semifinali. Verranno poi scoraggiate "le campagne promozionali sproporzionate, in particolare quando intraprese o supportate da terze parti, compresi governi o agenzie governative". Gli organizzatori, infine, “miglioreranno il monitoraggio tecnico per "individuare e prevenire attività di voto fraudolente o coordinate e rafforzare il monitoraggio di schemi sospetti".

Le reazioni dei Paesi partecipanti

  Come spesso accade quando si tratta di Eurovision, le reazioni non si sono fatte attendere. Alcuni Paesi hanno accolto con favore la decisione dell’EBU, ritenendo il rafforzamento delle regole un passo necessario per tutelare la credibilità della competizione. Altri, invece, hanno espresso dubbi: temono che limitare il peso del televoto possa ridurre il coinvolgimento del pubblico, da sempre cuore pulsante della manifestazione. Il confronto tra le diverse posizioni testimonia quanto il contest sia diventato, nel tempo, non solo uno show musicale, ma un vero crocevia di sensibilità, strategie televisive e identità nazionali.

Perché la questione riguarda anche il panorama televisivo europeo

  L’Eurovision, da decenni, è uno degli eventi televisivi più condivisi del continente. Ogni cambiamento interno al suo meccanismo impatta direttamente su ascolti, programmazione, investimenti e partecipazione del pubblico. La scelta dell’EBU di intervenire sul regolamento si inserisce dunque in una riflessione più ampia: come mantenere intatta la magia del contest, evitando che perfino la percezione del voto possa allontanare gli spettatori o incrinare la fiducia nella manifestazione. Un equilibrio delicato, che ogni broadcaster europeo segue con grande attenzione, consapevole dell’influenza che l’evento esercita su pubblico, social e mercati televisivi.

Cosa aspettarsi dalla prossima edizione dell’Eurovision

  La prossima edizione si presenterà quindi come un banco di prova importante per il nuovo sistema. L’EBU ha confermato che monitorerà da vicino l’andamento delle votazioni, pronta a intervenire nuovamente qualora emergessero nuove criticità. Nel frattempo, l’attenzione resta alta: i fan attendono con curiosità di capire come le modifiche influenzeranno dinamiche e classifiche, mentre le delegazioni lavorano per preparare performance capaci di conquistare pubblico e giurie, indipendentemente dalle regole del voto. Quel che è certo è che l’Eurovision continuerà a far parlare di sé, dentro e fuori dal palco.