In programma un'assemblea generale straordinaria online dopo che varie emittenti pubbliche hanno minacciato di non partecipare all'edizione 2026
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Gli organizzatori dell'Eurovision Song Contest hanno annunciato che a inizio novembre i Paesi membri voteranno per decidere chi potrà partecipare all'edizione 2026, poiché sono aumentate le richieste di esclusione di Israele come forma di protesta per i crimini e gli abusi commessi da Israele sulla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Il portavoce Dave Goodman ha dichiarato che il consiglio di amministrazione dell'Unione Europea di Radiodiffusione (EBU), che riunisce le emittenti pubbliche di decine di Paesi, ha inviato una lettera ai membri indicando che la votazione si terrà in un'assemblea generale straordinaria online.
Qualche settimana fa, il Consiglio di amministrazione della Radiotelevisione pubblica spagnola Rtve ha deciso di ritirarsi dalla prossima edizione del festival se parteciperà un rappresentante di Israele. Madrid si è unito agli altri quattro Paesi, Islanda, Irlanda Paesi Bassi e Slovenia, che già hanno annunciato di avere intenzione di boicottare la kermesse internazionale in segno di protesta per il conflitto a Gaza e la mancata esclusione di Israele. La presa di posizione della Spagna è particolarmente importante in quanto fa parte dei "Big five", i Paesi che apportano un maggiore contributo finanziario all'Eurovision (con Italia, Francia, Germania e Regno Unito). Nella sua storia, l’EBU si è dimostrata abbastanza restia a prendere decisioni politiche. Però ha escluso la Russia da quando ha invaso l’Ucraina, nel 2022.
L'Eurovision Song Contest 2026 si svolgerà a maggio a Vienna: l'onore di ospitare l'evento spetta al vincitore dell'anno precedente. Il vincitore di quest'anno a Basilea, in Svizzera, è stato l'austriaco JJ con la canzone "Wasted Love".