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Tour: bufera doping su Frigo

Trovata epo sullʼauto della moglie

Dario Frigo e sua moglie sono stati fermati dalla polizia francese, dopo che sull'auto guidata dalla donna era stata rinvenuta una decina di dosi di Epo, l'eritropoietina, sostanza vietata che aumenta la concentrazione di globuli rossi nel sangue e ne favorisce dunque l'ossigenazione.

Il corridore, che è stato escluso dal Tour de France, e sua moglie sono atati posti in libertà vigilata dopo l'interrogatorio.

La signora Frigo aveva raggiunto il marito in occasione del giorno di riposo a Grenoble. Un portavoce della Fassa Bortolo ha confermato che Frigo è stato tratto in arresto nell'albergo ove era alloggiato insieme ai compagni: "I gendarmi sono arrivati alle 7 e mezza di mattina, lo hanno arrestato e lo hanno trattenuto per interrogarlo", ha spiegato il portavoce, per poi puntualizzare: "E' una questione che riguarda il solo Dario Frigo, e non la nostra squadra". Il corridore e la moglie sono indagati per "istigazione all'uso di sostanze dopanti, contrabbando e importazione" da un giudice di Albertville. Ne ha dato notizia l'avvocato della coppia. I due sono stati rimessi in libertà mercoledì sera stessa e sottoposti a regime di libertà vigilata. A Frigo è stato inoltre proibito di correre per tutto il periodo della durata della fase istruttoria.

La Fassa Bortolo sulla vicenda ha diramato un comunicato: "In relazione al fermo giudiziario della moglie del nostro corridore Dario Frigo, la Fassa Bortolo - si legge - in base alle poche informazioni in suo possesso, precisa quanto segue: in mattinata, attorno alle ore 8.15, gli agenti della Gendarmeria Francese si sono presentati all'hotel Mercure di Courchevel dove alloggiava il team ciclistico della Fassa Bortolo, per prelevare il corridore e sottoporlo ad interrogatorio. Il Team Fassa Bortolo preservando la facoltà di assumere ogni tipo di provvedimento nei confronti di Dario Frigo, ribadisce la sua totale estraneità alla vicenda, come per altro già anticipato dalle autorità francesi che, in merito all'inchiesta, non hanno minimamente coinvolto altri componenti del nostro staff". Sempre nel comunicato si legge che "la nota ufficiale dell'organizzazione del Tour de France ha parlato di un fatto isolato che nulla ha a che vedere con la corsa nè con la squadra Fassa Bortolo".

Frigo ha precedenti legati al doping. Nel 2001 fu fermato sei mesi al Giro d'Italia. Nella notte delle perquisizioni negli alberghi del Giro a Sanremo gli trovarono due fialette sospette. "Sostanze dopanti", confessò lui, a scoppio ritardato. Venne licenziato. Poi si scoprì che era stato anche truffato, l'etichetta di quelle fialette non corrispondeva al prodotto che avrebbero dovuto contenere. Ma in fondo era un dettaglio: restava il fatto che Frigo avesse cercato di procurarsi un prodotto illecito. In albergo in un beauty case i carabinieri trovarono due fiale di Emassist, emoglobina modificata, e confezioni di cerotti al testosterone. "Non mi sono mai dopato - disse quattro anni fa - e non ho fatto nomi di nessun collega. E' stata una debolezza avere quei medicinali, ero consapevole però di non usarli". Ma in un'intervista apparsa poi su Panorama Frigo ammise: "Talvolta ho usato anche l'Epo, ma in dosi abbastanza piccole: me lo iniettavo da solo, con iniezioni sottocutanee".

Stavolta il suo caso assomiglia di più, però, a quello del lituano Raimondas Rumsas: tre anni fa la moglie del corridore fu arrestata dai doganieri francesi che avevano scoperto sostanze illecite sulla sua vettura, lo stesso giorno in cui la "Grande Boucle" terminò con Rumsas piazzatosi terzo nella classifica generale. "Non è la stessa situazione di allora - hanno tuttavia precisato fonti vicine all'inchiesta - Non abbiamo trovato così tanti farmaci".