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Il wrestling mette ko il calcio

Triestina-Vicenza rinviata al 19 giugno

Il wrestling ferma il calcio.

E' accaduto a Trieste, dove l'andata dei play-out di serie B fra Triestina e Vicenza, in programma il 18 giugno, è stata rinviata al 19. Lo spostamento è stato deciso a causa della "concomitanza con altra manifestazione non differibile in sede contigua e la prevista numerosa partecipazione di pubblico per entrambi gli eventi". Sabato al Palatrieste è infatti prevista un'esibizione di wrestling.

Lo scorso 5 maggio l'antipasto al PalaLottomatica, quando oltre diecimila persone in delirio avevano gremito il palazzetto di Roma per assistere alla sfida fra Capitan Patania e Neo Pulcinella. Era stato un trionfo, ma lo è ovunque quando il wrestling, nuovo fenomeno del momento, mette in scena qualche evento. E' stato così anche a Verona il 13 giugno, quando il tour dei wrestler, che passerà a Trieste e che ha portato allo spostamento della gara fra Triestina e Vicenza, passerà nel capoluogo giuliano. Un spostamento che non è andato giù al Vicenza: "E' una decisione strana, direi che sembra uno scherzo goliardico" ha commentato Sergio Gasparin, direttore generale del Vicenza Calcio, societa' che peraltro ha accettato la variazione d'orario senza apparente risentimento. "Per quanto ci riguarda va bene cosi' - ha proseguito il manager - in quanto se anche se ci fossero condizioni climatiche piu' difficili rispetto a sabato sera, penso a esempio al caldo, lo svantaggio sarebbe per entrambe le squadre. Dal punto di vista dell'aspetto agonistico non cambia nulla". "Tuttavia - ha aggiunto Gasparin - che in Italia, dove si vive di pallone, una manifestazione di wrestling, ben lontano da essere una pratica sportiva, possa soppiantare il calcio, e' perlomeno strano. La Lega Calcio aveva gia' deciso queste date da alcuni mesi, quindi tale scelta mi lascia quantomeno perplesso".

Un commento stizzito arriva da Paolo "Pablito" Rossi, che in queste settimane sta soffrendo per le sorti del "suo" Vicenza. "Indubbiamente il rinvio della partita di calcio - dice Rossi - e' un fatto anomalo, se non altro perche' il wrestling piu' che da atleti, viene praticato da attori. Seguirlo non e' come andare allo stadio ma come andare al cinema o a teatro". "Il wrestling l'ho guardato in televisione qualche volta - ammette l'ex-attaccante della nazionale - ma resisto solo pochi minuti, perche' poi mi viene da sorridere". "Non conosco come sono andate le cose a Trieste - conclude Paolo Rossi - evidentemente spostare la manifestazione di wrestling, che richiama appassionati da tutto il Nord-Italia e anche dall'estero, era piu' complicato e difficoltoso che non posticipare Triestina-Vicenza". Il wrestling, invece, riesce laddove soltanto i grandi eventi riescono: il dio calcio si inchina al fenomeno del momento.