Venezia 2025, Sorrentino apre col botto: guarda chi c'era sul red carpet della serata inaugurale
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Con un messaggio del presidente della Repubblica si è aperta ufficialmente la 82esima Mostra internazionale del cinema
Paolo Sorrentino © IPA
Grande accoglienza, con applausi a scena aperta, per il film in concorso "La grazia", di Paolo Sorrentino, che ha aperto ufficialmente la 82/a Mostra Internazionale del cinema di Venezia. Nel corso della proiezione almeno un paio di applausi a scena aperta per la pellicola con protagonista Toni Servillo nei panni del presidente della Repubblica e Anna Ferzetti in quello di sua figlia. Poi al termine del film otto minuti di applausi con tutti in piedi ad acclamare il regista e il cast. Oltre a quello di finzione però, protagonista della serata inaugurale è stato principalmente il presidente in carica, Sergio Mattarella con una lettera, che la conduttrice, l'attrice Emanuela Fanelli, ha letto in sala: "Il cinema è parte essenziale e irrinunciabile della cultura italiana, ne esprime nel mondo il genio, trasmette e consolida bellezza, speranza e valori".
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Prima della lettura della lettera del presidente Emanuela Fanelli ha ironicamente ha raccontato di aver scritto al capo dello Stato chiedendo di farle da spalla nel suo monologo iniziale. Cortese la replica di Mattarella, che ha sottolineato come "anche per fare soltanto la comparsa occorrono oltre al talento, di cui temo di essere privo, attitudine ed esperienza. Non ci si improvvisa attori, tantomeno alla mia età non esattamente giovanile". Mattarella ha quindi aggiunto: "Il contributo del cinema è particolarmente prezioso in questo periodo nella vita del mondo, che manifesta sovente il bisogno di recuperare solidità culturale e senso di umana solidarietà" e ha poi concluso: "Desidero pregarla di trasmettere i miei migliori auguri a questa Mostra del cinema, che si preannuncia come in passato ricca di proposte ed iniziative, a tutti gli artisti che vi partecipano, al mondo affascinante e complesso della produzione, agli organizzatori e al pubblico che accorre sempre numeroso".
Presente in sala anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, accompagnato dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni. "La Biennale del Cinema e Venezia sono il palcoscenico del mondo ed è giusto che il mondo volga il proprio sguardo qui a Venezia per comprendere a pieno il significato di ciò che è cultura in quanto dialogo, in quanto confronto, in quanto assenza di censura e volontà di pace", ha detto Giuli con riferimento alle polemiche di questi giorni sulla questione Gaza, "tutto il variopinto spettro delle posizioni politiche e culturali, naturalmente quelle legittime e che obbediscono ai criteri delle democrazie liberali, sono rappresentate. E questa è la grandezza e la forza di Venezia, la grandezza e la forza della cultura in generale e del ministero che mi onoro di rappresentare". Sulla stessa lunghezza d'onda il direttore della Mostra Alberto Barbera, che in conferenza stampa ha sottolineato che i film "li guardiamo tutti senza pregiudizi e senza avere notizie in proposito, come se fosse la prima volta che andiamo al cinema. E quando scattano componenti come la sorpresa, la curiosità, l'emozione, l'interesse di essere alimentati da qualcosa di mai visto, ecco che scatta l'invito al film. Quest'anno ce ne sono 65 provenienti da tanti Paesi diversi. È stato un lunghissimo processo di selezione cominciato a dicembre dello scorso anno. Il cinema è uno strumento eccezionale di conoscenza".
La serata si è aperta con un red carpet bagnato. Sotto una leggera pioggerellina sono sfilati tutti i protagonisti della serata, a partire dalla stessa conduttrice Fanelli, rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni. Sul tappeto rosso i protagonisti di 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, film di apertura della Mostra, con Paolo Servillo e Anna Ferzetti accompagnata dal marito e attore Pierfrancesco Favino. Tra le star più acclamate Cate Blanchett e Tilda Swinton, aspettando George Clooney e Julia Roberts. Nel suo discorso, all'insegna dell'ironia, Fanelli ha esordito dicendo che "è con questa faccia che Venezia ha ritenuto opportuno aprire questa kermesse, solo il tempo deciderà il valore di questa intuizione. Ci prepariamo a vivere 11 giorni di grande cinema, di tanti film che ci commuoveranno, fare riflettere e perché no sorridere". "Ci aspettano anche serate di tanti film che non capiremo, millantando competenze tecniche che io per prima non ho. La mia prima volta al cinema ho visto la Sirenetta e mi ricordo la paura di Ursula, la strega cattiva", ha aggiunto scherzando e prima di leggere l'altrettanto ironico scambio epistolare con il presidente Mattarella.
Suggestivo l'arrivo al Palazzo del Cinema di due leggende come Francis Ford Coppola e Werner Herzog, per la serata inaugurale della 82/a Mostra Internazionale di Venezia. Il grande regista italo-americano, autore tra gli altri de Il Padrino, recentemente operato a Roma, è arrivato sul red carpet del Lido sorretto dal cineasta tedesco che domani riceverà il Leone d'Oro alla Carriera.
Momento toccante della serata la consegna del Leone d'Oro alla carriera al grande regista tedesco Werner Herzog. "Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d'oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un buon soldato del cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro", ha detto l'autore di opere come 'Aguirre, furore di Dio', 'Fitzcarraldo', 'Nosferatu-Il principe della notte'. La laudatio per Herzog è stata letta da un'altra leggenda del cinema mondiale, il regista italo-americano Francis Ford Coppola, che nonostante la recente operazione a Roma ha voluto essere presente al Lido. "È davvero un fenomeno che ha lavorato in tutti i settori del cinema. Io non ho mai visto film come i suoi, tutti diversi gli uni dagli altri. Ha inventato categorie che ancora non credo abbiano nome. E questa è solo una piccola parte della sua produzione straordinaria. Ha fatto tutto quello che si poteva fare, lui è un'enciclopedia del cinema", ha sottolineato Coppola. Nel corso della serata la Mostra ha reso omaggio anche a due figure importanti del nostro cinema, anche se con ruoli diversi, lo storico press agent Enrico Lucherini, recentemente scomparso all'età di 92 anni, e Andrea Camilleri, di cui tra pochi giorni ricorrono i 100 anni dalla nascita.