Speciale Mostra Cinema Venezia
In concorso

A Venezia 2025 c'è Kathryn Bigelow con "A house of dynamite": "Viviamo in una casa imbottita di dinamite"

Cast stellare con Idris Elba e Rebecca Ferguson

02 Set 2025 - 16:44
 © IPA

© IPA

A Venezia 2025 è il giorno di Kathryn Bigelow. La regista, prima donna nella storia a vincere l’Oscar come migliore regista per “The Hurt Locker", torna dopo otto anni di assenza per presentare "A house of dynamite", thriller geopolitico in concorso nella settima giornata della 82esima Mostra del cinema che tratta un tema caldissimo: la minaccia delle armi nucleari. Cast stellare con Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke per un film che potrebbe far molto discutere: "E' una questione globale la situazione in cui siamo con le armi nucleari, un giorno forse riusciremo a ridurle, ma in questo momento stiamo veramente vivendo in una casa imbottita di dinamite", ha detto l'artista in conferenza stampa.

A Venezia 2025 Kathryn Bigelow e il suo cast stellare

1 di 17
© IPA
© IPA
© IPA

© IPA

© IPA

 

La trama

  Quando un missile di provenienza ignota viene lanciato contro gli Stati Uniti, inizia una corsa contro il tempo per stabilire chi ne sia responsabile e come reagire. Nel film si vedono tre episodi che rappresentano tre angolazioni in cui la vicenda si sviluppa rispetto al possesso di arsenali nucleari e al rischio di un attacco missilistico.  

Nella stanza dei bottoni

  L'obiettivo del film era quello di portare le persone nelle stanze dei bottoni nell'ipotesi ci fosse stato un attacco nucleare. "Volevo essere onesta e raccontare la verità, volevo capire a che punto siamo con le riserve nucleari e chi se ne prende cura. Mi sembra siamo a buon punto", ha aggiunto. "La sceneggiatura è il risultato di conversazioni con persone che siedono in quelle stanze. Per noi era molto importante l'ambiguità, un invito a decidere cosa fare in una situazione simile con un arsenale a disposizione. E' stato molto importante questa ambiguità. Avendo fatto questo film vorrei che sparissero tutte le armi nucleari", ha detto Bigelow. Ancora sui messaggi del film, che mostra un'America isolata nella sua situation room, in una condizione attuale di estrema fragilità. "Dobbiamo essere molto più informati, avviare discussioni sulla non proliferazione delle armi nucleari se vogliamo sopravvivere", ha detto. 
Bigelaw mette insieme tutte le paure che, purtroppo, affliggono questo particolare periodo storico del nostro tempo. Sette anni senza un lavoro della regista e un argomento così cruciale. 

Un mondo instabile

 Lo sceneggiatore Noah Oppenheim ha quindi spiegato: "Abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura un paio di anni fa, ma la storia riflette la realtà del nostro mondo dall'inizio dell'era nucleare. Il mondo è sempre instabile ed è un miracolo che non sia ancora accaduto nulla". Il protagonista Idris Elba, che interpreta il ruolo del presidente degli Stati Uniti, ha focalizzato la storia sull'isolamento: "Abbiamo realizzato una pressione molto realistica come se fossimo stati in un documentario. Sul coraggio penso che non potrei fare il politico perché non avrei la capacità di prendere decisioni così gravi", ha detto. "La storia è molto realistica, fatta in una situazione di isolamento. Volevamo rappresentare la pressione di questi 18 minuti, abbiamo capito la vera reazione che ci sarebbe stata in una situazione simile. Cosa ho imparato? Che non avrei il coraggio di buttarmi in politica". 

Sceneggiatura e approccio stilistico

  Bigelow ha ribadito che la sceneggiatura è "frutto di conversazioni che avvengono nelle stanze del potere e forse si rileva un atteggiamento isolazionista e forse è anche bene sottolinearlo".
La regista ha poi sottolineato che l'approccio stilistico è stato legato a un grande direttore della fotografia "il suo talento è che in grado di rendere le cose più realistiche possibile proprio perché viene dal documentario".

 

La responsabilità

  Rebecca Ferguson che interpreta una dirigente della Sicurezza nazionale ha detto che in lei ha aperto "un canale di comunicazione nella sua famiglia, ho delle opinioni politiche anche se non sono un'attivista e so che siamo in un mondo in cui gli equilibri sono delicati, appunto c'è la dinamite e questo film parla anche della responsabilità. Nel mio ruolo obbedisco agli ordini, non ho la possibilità di esprimere le mie opinioni non so se avrei il coraggio necessario".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri