IL "PROVO-CAUTORE"

A Vasco Rossi le chiavi della città di Firenze: "Dedico questo riconoscimento a mio padre e ai miei fan"

Il Comune ha deciso di assegnare il riconoscimento al rocker "per il suo straordinario contributo alla cultura musicale italiana e il profondo legame che fin dagli esordi ha saputo instaurare con il pubblico fiorentino"

10 Giu 2025 - 15:28

Chiavi della città di Firenze per Vasco Rossi. Il Blasco, al quale è stata consegnata la riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte della città, si è affacciato per pochi minuti dal ballatoio di Palazzo Vecchio guardando, dall'altro verso il basso, il salone dei Cinquecento, già gremito di fan: appena si è affacciato, il pubblico ha iniziato a intonare cori in suo onore. Vasco Rossi era accompagnato dalla sindaca Sara Funaro, con cui ha avuto un incontro privato: il cantante ha visitato la sala degli Elementi e la terrazza Saturno di Palazzo Vecchio. Poi Blasco ha firmato il libro d'onore degli ospiti di Palazzo Vecchio.

Vasco Rossi riceve le chiavi della città di Firenze

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La città di Firenze ha deciso di conferire questo riconoscimento al rocker di Zocca "per il suo straordinario contributo alla cultura musicale italiana e il profondo legame che fin dagli esordi ha saputo instaurare con il pubblico fiorentino e la nostra città. Numerose le occasioni in cui Vasco Rossi ha portato qui la sua energia e il suo talento: concerti storici che hanno animato stadi e cuori, contribuendo a rendere la nostra città un punto di riferimento anche per la grande musica dal vivo". Durante la cerimonia Vasco Rossi ha voluto salutare Irene Grandi, presente in sala a pochi metri da lui, tra le autorità, poi si è rivolto ai tanti giovani presenti, come un padre si rivolge ai propri figli: "Ai ragazzi dico di stare tranquilli, perché ce la farete tutti: lo dico col cuore, io sono convinto perché è così, alla fine si trova sempre la propria strada".

"Artista ribelle, poeta rock del popolo che unisce generazioni, Vasco Rossi ha attraversato con la sua musica e le sue parole quattro decenni di storia della musica italiana con coerenza, passione e il suo stile inconfondibile, diventando così simbolo di libertà espressiva e autenticità - si legge ancora nelle motivazioni della consegna delle chiavi -. Le sue canzoni hanno raccontato e continuano a raccontare sogni, inquietudini, speranze, la voglia di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà naturali della vita, entrando così nel cuore e nella memoria collettiva del nostro Paese. Firenze, culla di arte e cultura per vocazione, riconosce in Vasco non solo un eccezionale interprete della scena musicale contemporanea, ma soprattutto un protagonista del nostro tempo, capace di parlare a tutti, senza alcuna distinzione, attraverso la forza della musica e delle sue parole". "A Vasco Rossi - si legge ancora -, il 'provo-cautore' come ama definirsi, il conferimento delle Chiavi della Città, che rappresentano il segno inequivocabile della gratitudine di Firenze verso un artista che ha saputo essere vicino alla sua gente, condividendo le proprie profonde emozioni e passioni".

Vasco: "Lo dedico a mio padre Carlino e al mio popolo"

 "Voglio dedicare questo riconoscimento al mio popolo straordinario e a mio padre Carlino che non ha potuto vedere niente di tutto questo". Così Vasco ha voluto commentare la consegna delle chiavi della città di Firenze.  "Ho chiamato mia mamma ieri, le ho detto 'Mamma, domani mi danno le chiavi della città di Firenze' e lei mi ha detto 'Ma sono sicuri?'. È sempre stata così, si preoccupa sempre degli altri - ha aggiunto il Blasco -. Magari qualche anno fa avrei detto anche io 'attenzione a darmi le chiavi, potrei combinare dei guai', ma adesso sono diventato più tranquillo".

Il rocker ha poi letto un messaggio che aveva preparato e ha pubblicamente ringraziato la sindaca "Sara Funaro, la giunta, la città, per questo straordinario riconoscimento. Per me è veramente un grande onore essere riconosciuto in una città così ricca di storia e di arte. Sono emozionato e fiero". "Firenze è la culla del Rinascimento, dove sono nati i più grandi artisti del mondo - ha sottolineato -: Leonardo da Vinci, Michelangelo, Dante Alighieri che ci ha dato la lingua italiane. A Firenze vengo a suonare da molto tempo: ho sempre trovato un pubblico caldissimo, direi focoso che mi ha accolto con entusiasmo e che ama le mie canzoni. Ancora oggi, ancora ieri, quello che io definisco il mio popolo, il popolo del rock, non si è smentito nemmeno quest'anno. Erano in tantissimi: 130mila cuori che battevano all'unisono".

Il rocker ha poi ricordato gli anni Novanta in cui a Firenze, girando il video di "Vivere", ho attraversato" la città "di notte col regista". Molto emozionato, si è poi rivolto al pubblico e ha detto: "Io ho sempre girato molto, ho sacrificato tutto e ho fatto una vita abbastanza solitaria. Quando incontro le persone" in queste occasioni "non sono abituato. Sul palco c'è la musica, è tutta un'altra cosa". 

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