Al Maxxi di Roma

Ai Nastri d'Argento vince il cinema impegnato, premiate le donne da Francesca Comencini a Elodie e Greta Scarano

Tra i premiati anche Ferzan Ozpetek: il suo "Diamanti" conquista il Nastro per il film dell'anno 

17 Giu 2025 - 12:36
 © Tgcom24

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Alla 79esima edizione dei Nastri d'Argento, lo storico premio cinematografico assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani, vince il cinema impegnato e trionfano le donne. Sul palco del MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, di Roma ad essere premiate sono state soprattutto loro, a partire da Francesca Comencini, che ha ricevuto il Nastro alla carriera, (come anche Marco Tullio Giordana), e che con il suo 'Il tempo che ci vuole', già presentato fuori concorso a Venezia, ha conquistato ben cinque Nastri: miglior film, sceneggiatura, attrice protagonista, attore protagonista e miglior casting. 

Nastri d'Argento, ecco i premiati

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Temi sociali e universo femminile

  I riconoscimenti, votati da oltre novanta giornalisti del settore, hanno tracciato un quadro ricco di novità, sorprese e attenzione ai temi sociali più urgenti, riflettendo la direzione di un cinema italiano sempre più impegnato, inclusivo e consapevole del proprio impatto culturale. Ma hanno anche evidenziato una direzione tutta la femminile, che ha visto trionfare film diretti da donne e che mostrano l'universo femminile al centro della sua narrazione.

Le donne premiate

  Tra i riconoscimenti spicca quello a Romana Maggiora Vergano, che ha condiviso il premio come miglior attrice protagonista per "Il tempo che ci vuole" con Valeria Golino, premiata per il film 'Fuori', intenso ritratto della scrittrice Goliarda Sapienza firmato da Mario Martone. Matilda De Angelis ed Elodie hanno invece ricevuto il Nastro come migliori attrici non protagoniste, sempre nella pellicola di Martone. A completare il successo della Comencini, anche i premi a Fabrizio Gifuni come miglior attore protagonista e alle casting director Sara Casani e Laura Muccino, già premiata anche per 'Le assaggiatrici' di Silvio Soldini con Lisa Stutzky.

Film dell'anno

  Anche se non diretto da una regista donna anche il 'Film dell'anno', riconoscimento assegnato direttamente dal Direttivo, è andato ad un film "fatto" da donne, ovvero "Diamanti" di Ferzan Ozpetek, un'opera corale ambientata nel mondo di una sartoria teatrale. Un film che ha conquistato il pubblico anche fuori dai confini nazionali e che ha ottenuto un premio simbolico per tutte le attrici coinvolte, ben diciotto, oltre che per il cast tecnico e artistico che ha dato vita a una favola moderna intessuta di memoria, desideri e femminilità.

Esordienti

 Accanto alla Comencini, un altro volto femminile ha lasciato il segno, Greta Scarano, premiata come miglior regista esordiente per 'La vita da grandi'. "Mentre celebriamo la nostra cultura", ha detto la regista, all'ottavo mese
di gravidanza: "non possiamo dimenticare che a poca distanza da noi si consuma un genocidio, quello del popolo palestinese e siccome i nostri rappresentanti non si degnano di dire una parola, penso sua importante continuare a parlarne". Tra gli interpreti del film il giovane Yuri Tuci si è aggiudicato il premio come miglior attore di commedia ex aequo con Pietro Castellitto, protagonista nel ruolo di Riccardo Schicchi in 'Diva Futura'. Un film, quest'ultimo, che racconta con originalità e sguardo critico l'universo dell'erotismo italiano degli anni '80, diventando anche riflessione sulla libertà sessuale e sulle sue rappresentazioni culturali.

Gli altri premi

 A Gabriele Mainetti è andato il Nastro per la miglior regia con 'La città proibita', film premiato anche per il sonoro. Paolo Genovese ha ricevuto il riconoscimento come miglior commedia per 'Follemente' e il prestigioso Premio Hamilton - Behind the Camera. 'Follemente' si è distinto anche per la performance di Pilar Fogliati, miglior attrice di commedia in un'opera che esplora con ironia e sensibilità la complessità delle relazioni.
I premi alla carriera sono andati a Francesca Comencini e a Marco Tullio Giordana. 

Tra i premi più significativi si segnala il successo di 'Familia' di Francesco Costabile, opera seconda che affronta con lucidità e intensità il tema della violenza domestica e del controllo psicologico. Il film ha ottenuto il Premio Speciale BNL BNP Paribas 2025 come riconoscimento per la sua forza narrativa e l'impatto sociale. "Un film di denuncia e di speranza, che si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di non rimanere indifferenti alla sopraffazione anche psicologica", ha spiegato Géraldine Conti, Chief People & Engagement di BNL BNP Paribas.

Giovani talenti

  Ancora una volta, il palcoscenico dei Nastri ha saputo valorizzare i giovani talenti. I premi 'Biraghi' sono andati a Celeste Dalla Porta per 'Parthenope' di Paolo Sorrentino e a Francesco Gheghi per 'Familia', che ha ricevuto anche un ulteriore riconoscimento per il suo cameo in 'Fuori'. "Volevo dedicare il premio a tutti i bambini ai quali per una
guerra", ha detto il 23enne Gheghi: "è stata tolta la vita o la possibilità di avere una giovinezza serena".
A Rachele Potrich, esordiente in 'Vermiglio', è andato il Premio Graziella Bonacchi. Gianmarco Franchini è stato invece premiato dalla Fondazione Nobis per la sua interpretazione ne 'La casa degli sguardi' di Luca Zingaretti, che ha ricevuto anche un Nastro speciale. "Ancora una volta è una grande emozione segnalare con convinzione un giovane in un'opera sensibile e attenta al valore quasi taumaturgico della cultura", ha commentato Elena Croce, presidente onorario della Fondazione, richiamando il valore della poesia e della fragilità come forza narrativa.
Infine, il Nastro Siae per la sceneggiatura è andato ad Andrea Segre e Marco Pettenello per 'Berlinguer - La grande ambizione', premiata per la sua capacità di "tenere insieme il rigore del racconto documentaristico e la forza evocativa del cinema narrativo", ha commentato Salvatore Nastasi, presidente della SIAE, evidenziando l'equilibrio tra storia collettiva e memoria personale.
Accanto ai riconoscimenti principali, i Nastri d'Argento 2025 hanno premiato anche alcune delle firme più raffinate del cinema italiano contemporaneo per meriti artistici e tecnici. Barbara Ronchi è stata omaggiata con il Premio Nino Manfredi per la sua versatilità tra commedia e dramma. E stata premiata da Leonardo Simone Manfredi, presente per omaggiare la memoria del padre e la continuità generazionale del talento artistico.

Ludovica Nasti e Samuele Carrino si sono distinti con il Premio Nuovo Imaie, rispettivamente per 'La storia del Frank e della Nina' di Paola Randi e 'Il ragazzo dai pantaloni rosa' di Margherita Ferri, che ha visto anche Arisa premiata per la canzone originale 'Canta ancora', scritta con Giuseppe Barbera. I riconoscimenti tecnici hanno coinvolto figure di spicco come Tonino Zera (scenografia) e Massimo Cantini Parrini (costumi) per 'Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta', Cristiano Travaglioli per il montaggio di 'Familia' e 'Parthenope', Daria D'Antonio per la fotografia di 'Parthenope', e Angelo Bonanni per il sonoro di 'Hey Joe' e 'La città proibita'. Da segnalare anche Valerio Mastandrea, premiato assieme a Enrico Audenino per il soggetto originale di 'Nonostante'.

Con oltre quaranta titoli in gara, i Nastri d'Argento 2025 chiudono dunque un anno segnato da scelte coraggiose e racconti che hanno saputo toccare con intelligenza i nervi scoperti del nostro tempo. Un'edizione che celebra il rinnovamento e il talento, riconoscendo il cinema come specchio vivo e potente della realtà che ci circonda.

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