La cantautrice ha pubblicato il suo nuovo album in cui racconta, senza peli sulla lingua, la sua storia con l'attore David Harbour
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Un personalissimo diario messo in musica e fatto leggere al pubblico, senza nascondere nulla. È questo "West End Girl", il nuovo album di Lily Allen con cui la popstar torna alla musica dopo 7 anni di silenzio. Un lavoro realizzato nell'arco di 10 giorni, figlio dell'urgenza di esorcizzare il dolore affrontato in questi mesi dall'artista inglese: "West End Girl" è infatti incentrato sul matrimonio naufragato con l'attore David Harbour, raccontato qui senza veli (anche se la Allen ha voluto precisare che alcune cose mescolano fiction e realtà), tra tradimenti, relazioni aperte che non sono andate come dovevano, confronti con le amanti.
Quello di Lily Allen è un ritorno importante anche perché rimette al centro della scena un'artista nel primo decennio degli anni 2000 ha posto le basi (soprattutto con 'l'album "It's Not Me, It's You" del 2009) per buona parte del pop che sarebbe venuto dopo. Sono tante le artiste che hanno raccolto la lezione della popstar londinese per farla propria. Eppure negli ultimi anni, complice anche una vita privata che sembrava stabilizzata, con un matrimonio e due figli, Lily sembrava più interessata ad altro, al punto da trovare una valvola di sfogo nell'apertura di un canale OnlyFan attraverso il quale vendere foto dei suoi piedi. La musica faceva ancora parte della sua vita ma marginalmente e quello che scriveva non le sembrava degno di trovare uno sbocco discografico ("Erano osservazioni su Internet e sul mondo. Mi sembrava tutto davvero ovvio e senza senso" ha detto in una intervista.
Per trovare qualcosa che desse un senso serviva evidentemente un evento forte, persino traumatico. E questo è arrivato con il naufragio del suo matrimonio. Non semplicemente una relazione fallita, ma andata in pezzi di fronte situazioni tossiche e dolorose che per essere metabolizzate avevano bisogno di trovare uno sbocco artistico. Ed ecco quindi "West End Girl". Un album che nelle sue 14 canzoni intreccia elettronica sperimentale, dance, un po' di pop accattivante, il tutto tenuto insieme da una trasparenza quasi brutale nei testi. Dove Harbour ne esce malissimo (basti pensare che ha preferito chiudere i propri canali social per evitare polemiche) ma anche la stessa Lily non si fa sconti. Per altro per David Harbour piove sul bagnato visto le notizie uscite di una denuncia fatta nei suoi confronti da Millie Bobby Brown per bullismo e molestie.
Un diario privato che si fa pubblico e che con la sua forza può diventare fonte di ispirazione per altre artiste che hanno vissuto storie analoghe. Come nel caso di Amanda Palmer (che si è separata dallo scrittore Neil Gaiman, coinvolto nello scandalo MeeToo - ndr). Non sto scherzando: questo è l'album di cui avevo bisogno per darmi il permesso di registrare l'album che non sapevo se registrare o meno - ha scritto in un commento sul profilo Instagram della Allen -. Lily Allen, non hai idea di quanto ti sia grata per questa serie di canzoni. L'album è geniale sotto ogni punto di vista... la morbidezza e la mira esperta nel cuore della verità emotiva".
1. West End Girl
2. Ruminating
3. Sleepwalking
4. Tennis
5. Madeline
6. Relapse
7. Pussy Palace
8. 4chan Stan
9. Nonmonogamummy
10. Just Enough
11. Dallas Major
12. Beg for Me
13. Let You Win
14. Fruityloop