IL REPORT

Cremonini accende San Siro: "Venite a sognare con me"

Si è aperto nello stadio milanese il tour del cantautore bolognese. Emozione per i duetti con Elisa e Luca Carboni

di Massimo Longoni
16 Giu 2025 - 10:00
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Si è aperto ufficialmente, con la prima delle due date di San Siro e dopo la data zero di Bibione, il tour negli stadi di Cesare Cremonini. Uno show che, a dispetto dell'impianto scenico mastodontico e dall'impatto visivo di grande effetto, ha al suo centro soprattutto la musica. Due ore e mezza di spettacolo il cui cuore sono i brani dell'ultimo album "Alaska Baby" ma dove ovviamente non mancano le hit (e nel panorama odierno musicale italiano sono pochi che possono vantarne un numero simile a quelle del cantautore bolognese. Grande emozione per i duetti con Elisa e soprattutto Luca Carboni, tornato a esibirsi per la prima volta dal vivo dopo la malattia. 

Cesare Cremonini, le foto del concerto di San Siro

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Cosa potrebbe andare storto in una serata come questa? Potrebbe piovere. Così in una giornata di caldo tropicale che Venditti avrebbe detto che Milano quel giorno era Giamaica, mezz’ora prima dell’inizio del concerto si scatena un acquazzone che costringe a rinviare leggermente il via per dar modo di asciugare il palco. A ogni modo un contrattempo da niente che non può certo rovinare quello che ha tutti i crismi per essere considerato il tour dell'estate. L’enorme schermo a led che fa da fondale mutante è sormontato da quattro anelli di luce per parte, più due concentrici al centro, strutture che muovendosi contribuiscono a cambiare illuminazioni e composizione della scenografia. 

L’inizio con “Alaska Baby” è un tripudio di mortaretti, coriandoli, fuochi d’artificio mentre Cesare canta imbracciando una Telecaster bianca e verde acqua. Si fa poi subito un salto nel passato con “Dicono di me” e “PadreMadre”. “Il comico (Sai che risate)”, tratta da “La teoria dei colori”, viene cantata da tutto lo stadio. Esattamente come accade con “Ora che non ho più te”, uno di quei singoli che è raro escano dalla penna di un artista con oltre vent’anni di carriera sulle spalle. Un pezzo capace di farsi largo su Spotify tra le nuove leve solitamente dominanti in streaming.

Buon viaggio (Share The Love)” viene rivisitata con un afflato acustico e per l’occasione il fido Nicola “Ballo” Balestri, con Cremonini dai tempi dei Lunapop, imbraccia un banjo. Si ritorna ad “Alaska Baby” con la doppietta “Un’alba rossa”/“Acrobati”, la seconda cantata da Cremonini in solitaria seduto a un pianoforte di ghiaccio al centro del palco secondario, piazzato in mezzo alla platea. Alla fine gli estratti dall’ultimo album del cantautore saranno ben otto. L’intermezzo piano e voce prosegue con “Vieni a vedere perché” (da “Baguz”, esordio solista del 2002) e “Le sei e ventisei”, dove rientra anche tutto il resto della band.

In “Mondo”, c’è l’intervento di Jovanotti, che campeggia sul maxi schermo. Dopo “Logico” e soprattutto “Grey Goose”, una delle canzoni più amate Cesare che si spoglia e rimane a petto nudo, arriva uno dei momenti topici dello spettacolo. “Aurore boreali” vede Cremonini duettare con Elisa (che sarà protagonista in questo stadio tra tre giorni) mentre un suggestivo gioco di laser ricrea l’aurora boreale nel catino di San Siro.

Lo show di questo tour (che andrà avanti per quasi due anni e mezzo, ha annunciato Cremonini, a partire dai quattro mega eventi già annunciati per il 2026) è spettacolarmente importante e tecnologicamente avanzato, ma alla fine è la musica quella che conta. E così non deve stupire che uno dei momenti più coinvolgenti e calorosi sia quello in cui viene eseguita “Figlio di un re” in versione acustica con Cesare che imbraccia la fisarmonica. La scaletta è costruita in maniera chirurgica, con un alternarsi di momenti spinti e passaggi più soft che mostra un equilibrio perfetto, molto più di alcuni tour precedenti. Nota di merito poi per l'impianto audio, al quale è stata dedicata la stessa attenzione posta alle scenografie. E i risultati si sentono, con una nitidezza di suono forse mai sentita prima a San Siro.
 

L’emozione è più forte quando per “San Luca” sale sul palco anche un emozionatissimo Luca Carboni. E se la sua voce trema un po’ nel ringraziare il pubblico per l’ovazione ricevuta, molto tremano le gradinate di San Siro per il ballo scatenato del pubblico su “50 Special”. Il finale è tutto all'insegna della poesia, con "Poetica", "Nessuno vuole essere Robin" e "Un giorno migliore". E Cesare Cremonini si gode l'entusiasmo del pubblico, consapevole che tra lui e il suo popolo c'è sempre qualcosa di grande. 

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