Bono e The Edge sul red carpet di "Bono: Stories of Surrender'"
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Il frontman degli U2 alla presentazione del suo documentario "Bono: Stories of Surrender'"
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Bono è sbarcato al Festival di Cannes, per presentare il documentario "Bono: Stories of Surrender" di Andrew Dominik, adattamento dello spettacolo teatrale tratto dal suo libro "Surrender: 40 Songs, One Story". Il frontman degli U2 ne ha approfittato per lanciare un messaggio sulla situazione geopolitica contemporanea, portando in passerella un gruppo di soldati ucraini che sono stati accolti dagli applausi.
"Il mondo non è mai stato così vicino a una guerra mondiale in tutta la mia vita. Il nazionalismo non è ciò di cui abbiamo bisogno", ha dichiarato Bono ad Associed Press. "Siamo cresciuti in un clima molto teso in Irlanda. Questo ti rende diffidente nei confronti del nazionalismo e di quegli istinti animaleschi che possono essere fomentati". Il delegato generale del Festival Thierry Fremaux per questa edizione ha voluto aprire il mondo del cinema ai temi caldi del momento come la parità di genere, l'invasione in Ucraina, la guerra di Gaza e i dazi imposti dagli Stati Uniti.
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Bono ha poi proseguito il discorso, mettendo a confronto il popolo russo e quello americano. "Credo che ci sia integrità nel popolo russo, ma devono cambiare leader secondo me. Nella lotta contro i nazisti sono morte più persone in Russia che in qualsiasi altro Paese. Ora calpestano la loro stessa memoria sacra, calpestando gli ucraini che hanno combattuto anch'essi in prima linea". Per quanto riguarda gli Stati Uniti, anche lui come Robert De Niro non apprezza l'operato del Presidente Trump : "Credo che ci sia integrità anche negli americani, ce la faranno. Chi era che diceva: 'Se dai agli americani i fatti, alla fine prenderanno la decisione giusta'? In questo momento, non stanno ricevendo i fatti".
Ha infine detto la sua sulla recente elezione di Papa Leone XIV: "Il nuovo Papa sembra proprio un Papa, è un buon inizio. Ho visto il suo primo discorso e diceva di smettere di gridare, che forse Dio preferisce i sussurri. Io sono più un tipo che grida, vengo dal punk rock, ma in questo film sto imparando a trasformare le urla in sussurri per raggiungere un'intimità.