7 dischi inediti

Bruce Springsteen pubblica i suoi "Lost Albums": "Li ho suonati in privato per anni"

Esce "Traks II", uno sguardo inedito su 35 anni prolifici (1983-2018) di scrittura e registrazioni casalinghe con oltre 80 brani

24 Giu 2025 - 09:47
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Venerdì 27 giugno esce per Sony Music "Tracks iI: The Lost Albums", ovvero i sette album inediti di Bruce Springsteen. Un preziosissimo cofanetto che racchiude 83 brani colmando capitoli significativi nella ricca carriera del Boss e offrendo una preziosa panoramica sulla sua vita e sul suo percorso artistico. "I Lost Albums erano dischi completi, alcuni addirittura già mixati ma mai pubblicati. Ho suonato questa musica per me stesso e per alcuni amici intimi per anni. Sono felice che ora possiate finalmente ascoltarla", ha raccontato Springsteen, spiegando: "Durante la pandemia del Covid ho preso in mano tutto ciò che avevo nel mio archivio. Quindi questo è Tracks II: Lost Albums, ma ci sarà un Tracks III".

La pubblicazione

  "The Lost Albums" sarà disponibile in edizione limitata in formato 9 lp, 7 cd e digitale, con packaging distintivo per ciascun album inedito e un libro rilegato in tessuto di 100 pagine che include foto d'archivio rare, note dettagliate su ogni album scritte dal saggista Erik Flannigan e una presentazione personale del progetto firmata da Springsteen stesso. Uscirà il 27 giugno anche il set "Lost And Found: Selections from The Lost Albums", con 20 brani selezionati dalla raccolta, in formato 2 lp o 1 cd.

"Album completi che per una ragione o per l’altra non sono mai stati pubblicati"

  The Lost Albums" è stato realizzato da Springsteen con il produttore Ron Aniello, l'ingegnere del suono Rob Lebret e il produttore supervisore Jon Landau presso i Thrill Hill Recording Studios nel New Jersey. "C’era qualcosa che mancava in alcuni di essi o in alcuni casi non mi sembravano semplicemente finiti. Spesso leggo che dicono di me che negli anni '90 ho avuto un “lost period” o qualcosa del genere. In realtà, io e Patty stavamo crescendo i nostri bambini che erano molto piccoli all'epoca. Quindi questo ha influenzato un po' la mia produzione lavorativa. Nel corso del tempo, ho accumulato una piccola collezione di album completi che per una ragione o per l’altra non sono mai stati pubblicati" racconta ancora Springsteen.

Gli album

  Si parte dalla cruda esplorazione sonora di "LA Garage Sessions '83" che funge da anello di congiunzione tra "Nebraska" e "Born in the U.S.A.": "Questo era un disco che ho fatto seguendo le orme di 'Nebraska', facendo qualcosa che la gente oggi definirebbe indie. Era come se avessi preso 'Nebraska' e avessi fatto un ulteriore passo avanti, introducendo una sezione ritmica, questo era. È un disco dal suono un po' unico e molto, come dire, low-fi". Si passa ai suoni di drum loop e sintetizzatori di "Streets of Philadelphia Sessions": "Avevo fatto tre album sulle relazioni. Ne avevo un quarto. Era particolarmente cupo e non sapevo se il mio pubblico sarebbe stato in grado di ascoltarlo in quel momento. Mi è sempre piaciuto molto, ma non mi è mai sembrato del tutto finito". "The Lost Albums" offre uno sguardo inedito su 35 anni prolifici (1983-2018) di scrittura e registrazioni casalinghe di Springsteen. "La possibilità di registrare in casa ogni volta che volevo mi ha permesso di esplorare una vasta gamma di direzioni musicali diverse". All'interno del cofanetto, questa sperimentazione sonora si manifesta in diversi modi. In "Faithless" è la colonna sonora di un film mai realizzato: "Questa era una collezione di canzoni davvero insolita perché mi era stato commissionato di scriverle per un film nei primi anni 2000. C'era un western che trattava alcuni temi spirituali. Ci sono alcune parti strumentali che mi piacciono molto". Nei brani country con pedal steel di "Somewhere North of Nashville": "Era un album che è nato insieme a 'The Ghost of Tom Joad', in una sola volta, dovevano essere lo stesso album ma mi sono reso conto che insieme non potevano funzionare. Il materiale di Joad era molto cupo, pacato e meditativo. Ma nei pomeriggi suonavamo molte altre canzoni che erano un po' più leggere e influenzate dal country". Nei racconti ricchi di dettagli ambientati al confine con il Messico in "Inyo", un po’ il sequel di Joad, nelle atmosfere noir-orchestrali di metà secolo con "Twilight Hours", con Bruce che canta in uno stile a metà tra Frank Sinatra e Andy Williams: "Ho avuto modo di cantare in quel tipo di stile pop americano più ampio. E le canzoni sono scritte con quell'idea in mente. Sono tutte romantiche". Fino a "Perfect world", una raccolta di brani, a cui hanno preso parte molti membri della E Street Band, che è stata effettivamente pensata fin da subito come un album. 

Il tour

  Bruce Springsteen e la E Street Band con "The Land of Hope & Dreams Tour" saliranno sul palco di San Siro a Milano per i due concerti previsti in Italia il 30 giugno e il 3 luglio. Questi appuntamenti coincidono con il 40esimo anniversario della prima volta che il Boss e The E Street Band si esibirono su un palco italiano, proprio lo Stadio Meazza, il 21 giugno 1985. Il tour è composto da 16 date iniziate da Manchester il 14 maggio e prevedono un pubblico totale di oltre 700mila fan.

Il biopic su Springsteen

  Atteso lungo il 2025 "Deliver Me from Nowhere" il biopic che si basa sul libro di Warren Zanes, "Deliver Me from Nowhere: The Making of Bruce Springsteen's Nebraska" e segue il percorso di Springsteen mentre lavora all'album uscito nel 1982. Con Jeremy Allen White di "The Bear" nei panni di Springsteen e Stephen Graham in quelli di suo padre. In un'intervista al Times, Springsteen non rivela molti dettagli, ma dice che vedere Graham interpretare suo padre è stato “un po’ fuori dal mondo, ma anche molto toccante”.

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