SINGOLO CON GEMITAIZ

Briga e la sua "Nun piagne" in romanesco: "Canto qualcosa di estremamente vero che mi appartiene fortemente"

Il cantante lancia il nuovo singolo con Gemitaiz e si racconta a Tgcom24

di Santo Pirrotta
25 Apr 2025 - 07:39
 © Ufficio stampa

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Non ama parlare di ritorni Briga e in effetti il prossimo album sarà il nono in dieci anni di carriera. Dieci anni da "Amici" e dal successo multiplatino di "Never Again". Il nuovo singolo "Nun piagne" con Gemitaiz è uscito il 18 aprile e anticipa il prossimo progetto discografico che sarà "più pop e meno cantautorale". Per la prima volta Mattia ha scritto il ritornello in romanesco: "Volevo cantare qualcosa che fosse estremamente vero e che mi appartenesse fortemente".

Sono passati 10 anni da Amici e dall’album di successo “Never Again”, che bilancio fai? 
Ho fatto la gavetta, tanta, mi hanno trattato come una star e ora vivo da artista. Sono sempre qui con la mia musica e senza compromessi. Tipo Schifano con i suoi quadri.

"Nun Piagne" segna un grande ritorno, come lo stai vivendo? 
È un brano divertente che avvicina sempre di più al disco. In realtà odio parlare di “ritorni” perché questo comunque è il mio lavoro. Certo, questo sarà il nono album della mia vita, ogni tanto mi tocca anche lavorare (ride ndr).

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Per la prima volta hai scritto il ritornello in romanesco, come è nata questa scelta? 
Scrivendo da solo le mie canzoni, a volte sento il bisogno di cimentarmi in qualcosa di nuovo e di non sperimentato. La mia dizione nelle canzoni è sempre precisa, si fa quasi fatica a capire che sono di Roma, mentre nel parlato di tutti i giorni si sente subito. Volevo cantare qualcosa che fosse estremamente vero e che mi appartenesse fortemente.

Il brano nasce in collaborazione con Gemitaiz, che rapporto avete? 
Un rapporto che va avanti da almeno 15 anni, quando facevamo le New York Battle nei locali di Roma come il Rashomon e lo Zoobar. Lo considero uno dei rapper più forti d’Italia. 

Parli di amore, della fragilità delle relazioni, ma anche di tradimenti… ti è mai capitato di tradire? 
Sì, certo. Sono stato anche tradito. Ma ora sono sposato con una donna meravigliosa e con l’anima più bella che potessi incontrare.

E citi il grande Baggio, con una immagine bellissima, come nasce questa metafora? 
Nel ‘94 avevo 5 anni. Vidi quel mondiale (in differita) al mare con la mia bisnonna e un po’ con mia madre che andava e veniva dal lavoro. Ricordo il percorso che ci portò a quella finale, in cui Baggio si perse la nazionale sulle spalle. Tutto il paese lo amava. Quella finale persa contro il Brasile fu la mia prima, grande, delusione calcistica. Ma capii anche che l’amore che tutta la Nazione provava per Roby, divenne ancor più forte dopo quel rigore sbagliato. L’Italia ha sempre amato il Baggio Uomo, oltre al Baggio artista e calciatore.

Del nuovo album anticipato dai due singoli “Vieni con me” e“Buonanotte Roma” cosa puoi dirci?
È un album in cui mi sono concentrato sulla semplificazione dei concetti e del linguaggio, in cui le produzioni musicali strizzano l’occhio ai tempi moderni. Più pop e meno cantautorale rispetto a “Che Cosa Ci Siamo Fatti” del 2018. Un disco che dedico a mia moglie.

A maggio torni live, come ti stai preparando?
Ho appena chiuso le scalette delle 3 date e a breve entrerò in studio per le prove. Mi piace provare a ridosso dei concerti per arrivare sul palco e andare in automatico. Tra l’altro io vado senza gobbo perché il live per me è anche una sfida mnemonica sui testi ! Sono molto felice di tornare a stringere i miei fan in un abbraccio collettivo, che è ciò questo tour rappresenta. Un modo per ringraziarli di tutto questo tempo passato insieme.

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