"Abbiamo ripristinato una parte fondamentale dell'aspetto fisico del bambino e restituito la possibilità di vivere una vita più serena e dignitosa", spiega il dottor Zama
Un intervento chirurgico innovativo ha permesso la ricostruzione del naso di un bambino di 10 anni aggredito da un animale. Tutto questo è avvenuto all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e il merito va all'équipe di Chirurgia plastica. Ravi (nome di fantasia) è arrivato dall'India con una grave mutilazione in faccia: un animale gli ha staccato con un morso il naso e una parte del labbro superiore. L'operazione è stata complessa e ha reso necessario l'uso di modelli e stampe 3D sviluppati dall’Unità di Imaging avanzato cardiotoracovascolare e fetale.
"Questo intervento rappresenta una pietra miliare nella chirurgia plastica pediatrica – spiega il dottor Mario Zama, responsabile dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Plastica e Maxillofacciale dell’Ospedale – Non solo abbiamo ripristinato una parte fondamentale dell’aspetto fisico di Ravi, ma gli abbiamo restituito la possibilità di vivere una vita più serena e dignitosa".
Una delle difficoltà più significative che ha dovuto affrontare l'équipe dell'ospedale è stata l'assenza totale del naso, generalmente la presenza di una parte residua dell’organo rappresenta un riferimento prezioso per la ricostruzione. Per il successo dell'intervento è stato coinvolto il laboratorio 3D per ricavare modelli fedeli al cranio del bambino e successivamente è stato scelto il naso che si adattasse meglio alla conformazione del viso di Ravi.
La ricostruzione chirurgica del labbro superiore è stata effettuata con una tecnica simile a quella utilizzata per gli interventi di labiopalatoschisi (labbro leporino). Nell'operazione al naso invece è stato fondamentale lo studio dei casi clinici simili, per poi passare alle tre fasi di intervento: il rivestimento esterno, quello interno (la mucosa) e la parte scheletrico/cartilaginea. Uno dei passaggi più delicati è stato sicuramente il rivestimento esterno che ha richiesto un lembo di pelle e muscolo della fronte: questa tecnica permette di ottenere il risultato più naturale possibile. L'ultimo ostacolo è stato poi la ricostruzione dello scheletro di supporto per cui sono serviti innesti di cartilagine prelevati dalla costola.
"Con questi interventi, siamo riusciti a ricostruire da zero il naso di Ravi. Un risultato eccezionale nel suo genere reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra chirurghi plastici, ingegneri, radiologi, anestesisti, rianimatori e altri specialisti dell’Ospedale", il dottor Zama ha mostrato così tutta la sua soddisfazione.