Uno studio pubblicato su "Nature" mostra come un nuovo algoritmo potrebbe rivoluzionare la medicina del futuro: prevenzione su misura e diagnosi anticipate
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Prevedere oggi quali malattie potremmo sviluppare nei prossimi vent’anni non è più fantascienza. Un gruppo di ricercatori europei ha sviluppato un potente modello di intelligenza artificiale capace di stimare il rischio individuale di oltre mille patologie. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, apre le porte a una nuova era della medicina: non solo più curativa, ma sempre più predittiva e personalizzata.
Il cuore dello studio è Delphi-2M, un modello predittivo di IA messo a punto grazie alla collaborazione tra l'EMBL (Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare) e il DKFZ, il Centro tedesco per la ricerca sul cancro. Il sistema è stato addestrato utilizzando i dati clinici di 400mila persone raccolti dalla UK Biobank, uno dei più grandi archivi biomedici del mondo. Grazie a questi dati, Delphi-2M è in grado di identificare sequenze ricorrenti nella storia sanitaria dei pazienti, integrando anche fattori legati allo stile di vita.
Proprio come i grandi modelli linguistici (come ChatGPT) apprendono la struttura del linguaggio, Delphi-2M interpreta la “grammatica” dei dati sanitari. Analizza diagnosi, comportamenti e intervalli temporali tra eventi clinici, riuscendo a prevedere con sorprendente accuratezza il possibile sviluppo di molte malattie. I risultati sono stati validati su un campione di quasi due milioni di persone del Registro nazionale danese, dove il modello ha dimostrato grande efficacia su patologie dalla progressione lineare, come l’infarto o alcuni tumori.
Nonostante l’enorme potenziale, gli stessi ricercatori sottolineano che Delphi-2M non è ancora pronto per l’impiego clinico. I dati su cui è stato addestrato coprono soprattutto adulti tra i 40 e i 60 anni, con scarsa rappresentanza di giovani, bambini e alcune minoranze etniche. Inoltre, l’IA si è dimostrata meno precisa con condizioni più complesse, come disturbi psichiatrici o problemi legati alla gravidanza.
Secondo gli autori dello studio - tra cui Tom Fitzgerald, Ewan Birney e Moritz Gerstung - il vero valore del modello sta nella possibilità di anticipare l’evoluzione della salute individuale, supportando la ricerca medica e orientando le strategie preventive. "Le malattie seguono spesso schemi riconoscibili - spiega Fitzgerald - e la nostra IA è in grado di intercettarli, fornendo stime attendibili sul rischio futuro". Sebbene non si tratti di previsioni certe, il sistema offre una base concreta per costruire una medicina più tempestiva e personalizzata.