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La proprietà non si addice allʼauto e i musi storti a Ferrari che fa il Suv

Nella Settimana dei Motori anche la crisi dellʼindustria russa dellʼauto, con Toyota e Mazda che chiudono le fabbriche

di Antonio Angione

Più che mezzo, il bicchiere del mercato auto italiano è pieno un quarto.

Il +5,4% delle vendite a settembre bissa il +10% di agosto ma non ricuce una flessione che nel 2022 è del 16% rispetto ai primi tre trimestri dellʼanno passato. Certo il segno più induce ottimismo, ma in 9 mesi le immatricolazioni in Italia sono circa 190 mila in meno di un anno fa.

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Noleggio sì, noleggio no? ‒ Colpa anche di alcune restrizioni legate agli incentivi, fa sapere lʼUnrae, come lʼammissione ai benefici per le sole aziende che operano nel car sharing (20 milioni di euro, poca roba) e non anche per tutte le altre imprese del noleggio. Sharing sì e Rent no, insomma cʼè un poʼ di confusione… Ma con un poʼ di creatività si potrebbe inventare il comparto del “Rent Sharing” e accorparvi dentro tutto. A beneficiarne sarebbero tutti, anche e soprattutto il mercato, sempre più orientato a soluzioni di utilizzo dellʼauto che esulano dalla proprietà. Sì perché nei primi 9 mesi 2022 sono stati stipulati 445.530 contratti di noleggio a lungo termine, afferma lʼUnrae, in aumento dellʼ11,1% rispetto al 2021.

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Notti bianche ‒ La distanza che corre tra San Pietroburgo e Vladivostok è di 9.600 chilometri, la Russia intera dalla bellissima città sul Baltico alla fortezza dʼOriente. Sette fusi orari di mezzo, quando gli operai dello stabilimento Toyota di San Pietroburgo vanno a dormire, quelli Mazda a Vladivostok stanno iniziando il turno del mattino dopo. Lo facevano, perché entrambe le Case giapponesi hanno detto basta, non conviene più stare in Russia ‒ ovest o est che sia ‒ e hanno chiuso le rispettive fabbriche. Come già fatto da altri costruttori stranieri nei mesi scorsi e la guerra cʼentra tutta. Destino beffardo soprattutto per Vladivostok, non molti sanno infatti che quando cʼera lʼUrss gli stranieri non potevano visitare la città dellʼestremo oriente russo, sede della flotta del Pacifico. Il divieto fu tolto nel 1991 da Eltsin e, più che i turisti, ad andare a Vladivostok furono le aziende giapponesi che così potevano “confinare” direttamente con lʼEuropa. Manco fossero sulla Prospettiva Nevskij. Orizzonti perduti.

 

Gli stracci ‒ “Hai cominciato tu!”. “No guarda, sei stato prima tu…”. “Non sei più quella di prima!”. “Invece sei tu che ti sei allontanato dalle cose che facevi prima”. E via dicendo su questi toni. Ma se pensate che le schermaglie si riferiscano a coppie famose che litigano su orologi e borse, beh allora la vostra voglia di gossip ha prevalso su quella di cercare notizie. Insomma siete fuori strada! Ci riferiamo invece alle critiche, per nulla velate, sulle Case auto sportive che si mettono a fare i… fuoristrada pure loro! Come Ferrari e Lamborghini, la prima ha svelato il suo primo Suv: Purosangue, la seconda la Urus S. Fare Suv, sebbene sportivissimi, è un poʼ snaturarsi per certi marchi, ma è il mercato che chiede e ottiene. Urus e Purosangue come i “Suvvoni” Aston Martin e Bentley, Porsche e Mercedes AMG, tutti desiderosi di afferrare le facoltose “borse” dei clienti. No, non quelle borse che state pensando e di cui parla il gossip nostrano… O le borse o la vita!

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