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Strage Texas, il padre del killer chiede scusa: doveva uccidere me

Il signor Ramos intervistato da Daily Beast: "Non chiamatelo mostro, non sapete nulla di lui". E la madre: "Non ho parole per quei bambini, ma per favore non giudicate mio figlio"

Texas, ecco chi è il 18enne che ha compiuto la strage

Ad aprire il fuoco e uccidere 19 bambini e due adulti alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, è stato il 18enne Salvador Ramos. Il giovane è poi stato a sua volta ucciso dalla polizia. Stando a quanto emerso, il killer ha sparato prima alla nonna e poi ha avuto un incidente di auto vicino alla scuola elementare. Sceso dall'auto con fucile e giubbotto antiproiettile è entrato nell'edificio scolastico e ha aperto il fuoco in alcune classi. Di Ramos si sa ancora poco: era uno studente di un liceo dell'area e poco prima della strage ha contattato una sconosciuta su Instagram dicendole che aveva un segreto che voleva condividere: "sto per...". Alla ragazza comunque non ha confessato quale era il gesto folle che aveva in mente e che ha portato a termine qualche ora dopo. Sul suo account Instagram il killer aveva postato un selfie e foto di armi, inclusa una con due fucili. Non è chiaro se si tratti delle armi usate per la strage. Quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18mo compleanno ha acquistato due fucili.

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"Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio.

Doveva uccidere me". Queste le parole del padre del killer della scuola elementare di Uvalde. In un'intervista al Daily Beast, l'uomo, sorpreso, afferma: "Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da mio figlio. Avrebbe dovuto uccidere me invece di fare quello che fatto". Salvador Ramos, stesso nome del figlio assassino, era al lavoro quando è stato contattato da sua madre che lo ha informato della sparatoria. "Hanno ucciso il mio ometto. Non vedrò più mio figlio, come gli altri genitori non vedranno più i loro e questo mi fa male".

 

 

"Non conosco i motivi di quel gesto" - Quando ha saputo la notizia, in preda al panico ha iniziato a chiamare la stazione di polizia nella speranza che fosse stato arrestato. Invece Salvador era stato alla fine ucciso dagli agenti di polizia chiamati ad intervenire alla scuola elementare di Uvalde. 

 

"Non ho idea del motivo che ha spinto mio figlio a diventare così violento e del perché ha preso di mira la scuola", ha detto ancora il signor Ramos che ha ammesso di non averlo frequentato molto nell'ultimo periodo. Pare che il ragazzo non fosse in buoni rapporti con la madre e che si fosse ritirato dalla scuola superiore prima di conseguire il diploma. Il padre ha spiegato che non lo vedeva molto perché lavorava spesso fuori da Uvalde e anche a causa della pandemia. E forse proprio durante la pandemia Salvador è diventato ancora più frustrato tanto che un mese fa quando il padre ha provato a mettersi in contatto con lui ha ricevuto un rifiuto. "Probabilmente avrebbe ucciso anche me", ha aggiunto.

 

 

"Non chiamatelo mostro" - Il signor Ramos ha parlato anche dei litigi che il figlio ha avuto con la nonna materna, la prima ad essere stata ferita a colpi d'arma da fuoco. Ramos si era offerto di far vivere Salvador con sè ma l'assenza della connessione internet lo ha fatto desistere. E proprio sulla bolletta telefonica ci sono state le ultime litigate tra nipote e nonna. E infine, il signor Ramos ha speso una parola in difesa comunque del proprio ragazzo: "Non voglio che lo chiamino mostro, non sanno niente, non sanno quello che stava passando".

 

La mamma: "Per favore, non giudicatelo" - Secondo quanto racconta la mamma del killer, Adriana Reyes, Salvador "non era un mostro" anche se talvolta "poteva essere aggressivo se era molto arrabbiato". E, in un'intervista alla Abc, dice: "Non ho parole per quei bambini, non so cosa dire". Il compagno della donna, Juan Alvarez, riferisce che il ragazzo era un solitario e si era trasferito con i nonni due mesi fa, dopo un brusco litigio con la donna. 

 

"Aveva le sue ragioni per fare quello che ha fatto - dice ancora Reyes a Cnn -. Per favore, non giudicatelo. Non so cosa stesse pensando, non ho parole. Voglio solo che i bambini innocenti che sono morti mi perdonino, che perdonino me e mio figlio". 

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