Ronen Shalev chiede allo Stato di intervenire: "Quattromila famiglie distrutte, serve un sistema di supporto professionale"
Si è tolto la vita a due anni esatti dal massacro del Nova Festival, al quale era sopravvissuto fingendosi morto per sette ore. Roei Shalev aveva 30 anni. La sua fidanzata, Mapal Adam e un caro amico, Hilly Solomon, erano stati uccisi davanti ai suoi occhi durante l'attacco di Hamas e non aveva mai superato il trauma. Il padre Ronen Shalev ha lanciato un appello accorato allo Stato di Israele: "Dobbiamo trattare questo problema come un'emergenza nazionale. Non si tratta solo di mio figlio. Parliamo di 4mila famiglie spezzate, di giovani che ogni giorno si aggrappano alla vita con una fatica immensa. Alcuni con supporto, altri senza, ma tutti con lo stesso dolore”.
Dopo aver lasciato un post disperato sui social, Roei Shalev è stato trovato senza vita all'interno di un'auto bruciata nei pressi di Netanya, in Israele. A dare l'allarme sono stati i suoi amici della comunità Nova Tribe, che riunisce i sopravvissuti all'attacco del 7 ottobre 2023. Ma era già troppo tardi. Nonostante fosse seguito dal team di specialisti sin dalle prime Il messaggio lasciato da Roei era straziante: "Sono vivo, ma dentro di me è tutto morto. Non riesco più a sopportare il dolore. Perdonatemi".
Il peso del senso di colpa Roei Shalevsi sentiva "un caso ambulante di disturbo post-traumatico", come aveva raccontato più volte ai suoi amici. Viveva un senso di colpa profondo per essere sopravvissuto, quando le persone che amava erano morte. Pur essendo seguito da uno staff di specialisti, non è riuscito a superare il trauma. Per il padre di Shalev non basta più l'intervento di iniziative private o singole equipe di specialisti: serve un sistema professionale dedicato che prenda in carico la crisi psicologica dei sopravvissuti. "Le chiamo famiglie Nova - ha spiegato - perché l'impatto di quel giorno ha colpito interi nuclei familiari: non solo chi era lì, ma anche i genitori, i fratelli, i partner. Tutti pagano il prezzo".
Non è la prima morte legata indirettamente al massacro. La madre di Roei si era suicidata appena due settimane dopo l'attacco, devastata dal dolore per la perdita della compagna del figlio. Anche lei si è tolta la vita incendiando la propria auto. E Shirel Golan, una ragazza di 22 anni sopravvissuta al festival, si è suicidata lo scorso anno dopo una lunga battaglia con il disturbo post-traumatico.
Secondo Ronen Shalev, esiste un "secondo cerchio di vittime", fatto di persone che muoiono dopo, lentamente, per il peso psicologico che portano addosso. "Ci sono genitori che non reggono, ragazzi che si convincono che staranno bene, che possono farcela da soli. Ma non capiscono quanto abbiano bisogno di aiuto. E spesso, quando ce ne accorgiamo, è troppo tardi" ha spiegato.
Roei Shalev si sentiva "un caso ambulante di disturbo post-traumatico", come aveva raccontato più volte ai suoi amici. Viveva un senso di colpa profondo per essere sopravvissuto, quando le persone che amava erano morte. Pur essendo seguito da uno staff di specialisti, non è riuscito a superare il trauma. “Forse non voleva abbastanza essere aiutato - ha ammesso il padre - ma è proprio per questo che serve più consapevolezza: bisogna insegnare a voler ricevere aiuto.”
Il Nova Festival fu il teatro di uno dei più efferati massacri compiuti da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Circa 370 persone furono uccise, con atti di violenza estrema, e decine vennero rapite e portate a Gaza. Oggi, a due anni di distanza, 20 degli ostaggi risultano ancora vivi e dovrebbero essere rilasciati nelle prossime ore. Il trauma, però, va ben oltre i numeri.
La battaglia di Ronen Shalev ora va oltre la sua tragedia personale: "Lo Stato deve riconoscere anche chi si è tolto la vita per colpa del trauma. Mia moglie, per esempio, non è ancora stata riconosciuta come vittima. E come lei, tante altre persone. Serve un sistema integrato, pubblico, permanente. Bisogna educare le famiglie, fornire strumenti ai genitori, formare professionisti. Queste terapie salvano vite".