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Hamas: "Pronti a riprendere subito i negoziati per la tregua" | Ok al piano degli Usa, ma "con lievi modifiche"

L'Iran riapre lo spazio aereo per la prima volta dal 13 giugno, primo giorno degli attacchi israeliani

di Redazione online
04 Lug 2025 - 23:09

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 637. I media del Qatar hanno riferito che "Hamas ha risposto positivamente alla proposta americana di cessate il fuoco, chiedendo però alcune piccole modifiche". I fondamentalisti della Striscia si sono detti "pienamente pronti ad avviare immediatamente un ciclo di trattative". L'Iran ha annunciato di aver riaperto lo spazio aereo in tutto il Paese per la prima volta dal 13 giugno. Come riferito dall'agenzia Ap, il caldo torrido e la scarsità d'acqua a Gaza hanno innescato un "effetto domino", aggravando le difficoltà dei suoi due milioni di abitanti. Secondo il Guardian, Israele "ha lanciato una bomba illegale sulla Striscia". Per il ministro della Giustizia israeliano, è "il momento di annettere la Cisgiordania". Intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma che "Hamas non esisterà più. Non ci sarà un 'Hamastan'. Non si torna indietro. È finita. Libereremo tutti i nostri ostaggi."

Gaza, ancora raid israeliani sulla Striscia

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Dopo la risposta positiva di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, Israele si prepara ad avviare un nuovo ciclo di colloqui indiretti con il movimento palestinese. Lo riferiscono i media israeliani, citando un alto funzionario del governo di Tel Aviv. Una delegazione dello Stto ebraico si recherà a Doha, in Qatar.


Hamas si è detto "pienamente pronto ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati sul meccanismo per l'attuazione della tregua a Gaza".


Fonti della tv del Qatar Al Araby hanno riferito che "Hamas ha risposto positivamente alla proposta Usa di cessate il fuoco, chiedendo tuttavia alcune piccole modifiche".


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il capo di Stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, avrebbero avuto un duro scontro in un incontro a porte chiuse tra i responsabili della sicurezza e i ministri principali dell'esecutivo sui futuri piani militari per la Striscia di Gaza. Lo riporta Channel 12. Netanyahu avrebbe ordinato a Zamir di preparare un piano per trasferire la stragrande maggioranza della popolazione nella parte meridionale di Gaza. "Volete un governo militare? Chi governerà due milioni di persone?", avrebbe risposto Zamir. "Non voglio un governo militare, ma non sono disposto a lasciare Hamas indietro in alcun modo. Non lo permetterò", sarebbe stata la risposta di Netanyahu alzando il tono della voce. Il primo ministro avrebbe poi aggiunto che l'alternativa al piano di evacuazione sarebbe quella di catturare l'intera Striscia, comprese le aree in cui le forze armate non hanno operato finora per paura di ferire gli ostaggi. Zamir avrebbe cercato di spiegare a Netanyahu che un piano del genere avrebbe potuto portare a una "perdita del controllo". "Preparate un piano di evacuazione: voglio vederlo quando torno da Washington", sarebbe stata la netta risposta di Netanyahu.


Medici Senza Frontiere (MSF) condanna l'uccisione di Abdullah Hammad, operatore che ha lavorato con l'organizzazione fino al 30 giugno. È stato ucciso dalle forze israeliane il 3 luglio a Gaza, dopo che queste hanno deliberatamente preso di mira - senza alcun preavviso - un gruppo di persone che aspettavano i camion di aiuti, tra cui Abdullah. 


L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani afferma di aver registrato a Gaza almeno 613 omicidi, di cui 509 presso i punti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation e il resto vicino ai convogli umanitari gestiti da altri gruppi di soccorso. Da Ginevra Ravina Shamdasani, la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), ha affermato di non essere in grado di attribuire la responsabilità degli omicidi, ma aggiunge che "è chiaro che l'esercito israeliano ha bombardato e sparato contro i palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione" gestiti da Ghf. 


Secondo l'agenzia di stampa palestinese dell'Anp, Wafa, almeno 15 persone sono rimaste uccise e altre ferite nelle prime ore della mattina durante gli attacchi dell'Idf nella zona di Al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nella Striscia meridionale. Nel frattempo, le forze israeliane hanno demolito abitazioni residenziali nella parte settentrionale di Khan Younis. Il totale delle vittime dall'inizio della guerra, secondo le fonti palestinesi, è di almeno 57.130 e oltre 135.173 feriti.


Hamas sarebbe pronto ad accettare la nuova proposta di cessate il fuoco con Israele. I dettagli della proposta, in base a quanto diffuso dall'emittente egiziana Al-Rad, delineano un accordo strutturato della durata di 60 giorni, sostenuto da garanzie internazionali fornite da Egitto, Qatar e Stati Uniti. Il documento prevederebbe anche un impegno personale diretto del presidente Donald Trump, che svolgerebbe un ruolo di supervisione politica nella fase di implementazione. Secondo il piano, già nel primo giorno della tregua Hamas rilascerebbe otto ostaggi vivi, mentre l'esercito israeliano (IDF) avvierebbe un ritiro graduale dal Nord della Striscia di Gaza. Dopo una settimana, sarebbero restituiti a Israele i corpi di cinque ostaggi deceduti. Il decimo giorno, Hamas fornirebbe informazioni e prove mediche sullo stato degli ostaggi ancora detenuti, mentre Israele condividerebbe dati sui palestinesi arrestati a partire dal 7 ottobre 2023. Nel corso del mese successivo, l'accordo prevede ulteriori fasi: il trasferimento di altri cinque corpi al trentesimo giorno, la liberazione di due ostaggi vivi al cinquantesimo giorno, e infine la consegna di otto corpi il sessantesimo giorno. Parallelamente al rilascio degli ostaggi, Israele consentirebbe l'ingresso immediato di aiuti umanitari a Gaza e il ritiro militare proseguirebbe verso sud. 


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che si chiarirà a breve la possibilità di una intesa per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele. "Lo sapremo nelle prossime 24 ore", ha affermato Trump, rispondendo a una domanda diretta sulla posizione di Hamas rispetto a un accordo di tregua. La dichiarazione del presidente Usa è riportata dai media regionali, che riferiscono anche di un'apertura di Hamas, forse decisiva. Fonti di Hamas avrebbero comunicato che una risposta positiva potrebbe arrivare entro poche ore. 


Hamas afferma di stare discutendo una proposta di cessate il fuoco a Gaza sostenuta dagli Stati Uniti con altri gruppi palestinesi e che presenterà la sua risposta ai mediatori una volta conclusi i colloqui. Lo scrive Reuters sul suo sito, citata anche da "Times of Israel". Le dichiarazioni arrivano dopo che fonti di media vicine ad Hamas hanno affermato che il gruppo terroristico aveva dato una "risposta positiva" all'ultima proposta di tregua e di accordo per la consegna degli ostaggi.


Il canale Al-Aqsa, affiliato a Hamas, riferisce questa sera che l'organizzazione islamista ha inviato al Qatar una risposta positiva in relazione alla nuova proposta per un accordo di tregua e liberazione degli ostaggi. L'organizzazione islamista non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale né sono stati divulgati dettagli sulle eventuali condizioni poste. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto ristretto. Il presidente Trump, parlando oggi con l'ex ostaggio Idan Alexander alla Casa Bianca ha affermato: "Concluderemo l'affare", riferendosi all'accordo di tregua, riportano i media israeliani.

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